Ana Paula Martins: La missione impossibile del ministro

Ana Paula Martins ha trascorso le sue giornate a spegnere incendi. Lunedì ha convocato al Ministero della Salute i funzionari dell'INEM, della Lega dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa. Dopo un'altra domenica con sei pronto soccorso chiusi, il ministro ha voluto sapere se fosse possibile aumentare il numero di ambulanze per il trasporto dei pazienti negli ospedali che offrono questi servizi. Il problema, spiega una delle fonti presenti all'incontro, è che "le ambulanze spesso aspettano a lungo, ad esempio per le barelle, o per il traffico, o perché devono attraversare il ponte 25 aprile, e improvvisamente un trasporto che prima impiegava 20 minuti finisce per impiegarne 40 o più". António Nunes, presidente della Lega dei Vigili del Fuoco, ha dichiarato a Público che i vigili del fuoco sono "disponibili a rispondere alle emergenze preospedaliere". Ma VISÃO ha appreso che dall'incontro non è emerso fumo negli occhi. L'incontro si è concluso con la promessa da parte di tutti di impegnarsi per aumentare la risposta e concentrare i veicoli nelle regioni dove sono stati più necessari (Riva del Sud, Aveiro e Leiria), ma nessuno sa con certezza come verrà risolto il problema. "Si possono organizzare ambulanze. Il problema sono le squadre", commenta uno dei presenti.
Nel novembre del 2024, all'indomani di uno sciopero durante il quale non riuscì a imporre il salario minimo e durante il quale morirono 11 persone, Ana Paula Martins diede ai giornalisti una di quelle risposte che rimangono impresse. "La questione è così importante, urgente e prioritaria che oltre il 70% del mio tempo quotidiano deve essere dedicato a risolvere i problemi dell'INEM". La sua irritazione nei confronti della sua allora Segretaria di Stato, Cristina Vaz Tomé, era impossibile da nascondere. "L'INEM è sotto il mio diretto controllo da due giorni perché è una questione di enorme priorità, come potete vedere", disse, annunciando così, con un botto, che avrebbe preso il posto di Vaz Tomé.
Un’“imprudenza” e un “errore”Visao