Il sistema sanitario non è un buffet del KaDeWe, vero, presidente del BVKJ Hubmann?

Il nono episodio di "Kindergarten Health Policy" ci porta direttamente alla Giornata dei Pediatri Tedeschi a Berlino. Lì, il Dott. Michael Hubmann, Presidente dell'Associazione Professionale Tedesca dei Pediatri (BVKJ), discute dello stato attuale della pediatria, ma, come sempre, si tratta di molto più di questo. Questa serie di podcast affronta il quadro generale: la questione se il nostro sistema sanitario rimarrà un self-service o se finalmente avrà una strategia.
Come iniziare? Uno sguardo alla conferenza stessa: un mix di formazione continua, conferenza stampa annuale e valutazione politica. Temi come il sistema di assistenza primaria, la gestione degli antibiotici e la prevenzione basata sulla comunità dimostrano che la medicina pediatrica e adolescenziale non si limita a parlare di calendari vaccinali e controlli di routine, ma pensa in modo sistemico. E: agisce. Al Children's Health Summit di Berlino, il cosiddetto "patto" è stato firmato nuovamente, di persona. Erano presenti anche Holetschek, Storm, DGKJ, DGSP e l'Associazione Medica Tedesca. Il messaggio: la salute dei bambini deve essere considerata in ogni dibattito.
Poi è il momento di passare al nocciolo della questione, ovvero il finanziamento. La bozza di bilancio del Ministro delle Finanze Klingbeil sta facendo scattare l'allarme sia nel Ministero della Salute che nelle casse malati. I miliardi di euro che dovrebbero essere erogati arriveranno sotto forma di prestiti, sollevando l'annosa questione: che dire delle prestazioni non assicurative?
Michael Hubmann riassume la situazione nel suo tipico modo, con un'immagine tratta da un programma calcistico: "È stato come quando Lothar Matthäus è stato mandato allo stadio, ma nessuno gli ha rivolto la parola". L'accusa: manovre evasive invece di onestà. I politici dovrebbero poter dire: "Non abbiamo i soldi". Punto. Almeno potremmo farcela.
La Ministra della Salute Warken riceve il sostegno di Hubmann. Il suo impegno è evidente, ma è già frenata nel governo. Dov'è esattamente il suo gruppo parlamentare, chiede Hubmann. E qual è la strategia in Mauerstraße? Non riesce a trovarne una.
La conclusione di Hubmann: il nostro sistema sanitario è al limite, ma nessuno osa affrontarne le fondamenta. Riforma dei servizi di emergenza, riforma dei servizi medici d'urgenza, sistema di assistenza primaria: tutto è urgentemente necessario, tutto sancito dall'accordo di coalizione. Ma quasi nessuno di essi sta facendo progressi. Al contrario: frammentazione, paura e pressioni da parte delle lobby. L'assistenza ambulatoriale, in particolare, è a rischio, non solo finanziariamente, ma anche strutturalmente.
Hubmann avverte: se i politici non intervengono, molti studi semplicemente chiuderanno prima del previsto. Non per cattiveria, ma per sfinimento.
Un tema centrale: il principio del "mangiare a volontà". Per decenni, gli assicurati sono stati indotti a credere di potersi preparare i pasti come un buffet al KaDeWe. Ma ora, con la riduzione delle risorse, manca il coraggio di controllare la domanda. Hubmann lo riassume in modo succinto: "Se compri 27 camicie bianche, tua moglie a casa a un certo punto potrebbe dirti: 'Ehi, ma dici sul serio?'". Ma nessuno nel sistema sanitario pubblico si pone questa domanda. Eppure è esattamente ciò di cui c'è bisogno, anche per evitare un eccesso di offerta.
Cosa significa? I principi di economicità devono applicarsi anche al lato della domanda. I pazienti devono essere ritenuti in parte responsabili dell'utilizzo dei servizi, non in senso punitivo, ma con regole e limiti chiari. E: chiunque decida di consultare uno specialista nonostante un chiaro parere medico potrebbe dover pagare di tasca propria. Questo senza alcun entusiasmo ideologico, ma piuttosto nell'ambito di una matura discussione sulla proporzionalità.
Alla fine, l'intervistatore Nößler azzarda una scommessa: quale riforma arriverà prima? Hubmann è chiaro: la riforma della medicina d'urgenza potrebbe essere attuata quest'anno. Il sistema di assistenza primaria è più vicino di quanto molti pensino, anche se al momento il ministero agisce più da deterrente che da incentivo. La riforma dei servizi d'urgenza, d'altra parte, è una vera sfida: troppe responsabilità, troppa paura. Eppure, afferma Hubmann: "In realtà, tutto dovrebbe arrivare contemporaneamente".
Con questa puntata, Denis Nößler saluta il suo ruolo all'Ärzte Zeitung e, quindi, formalmente, questo formato podcast. "Kindergarten" continuerà, tuttavia. In quale forma resta da vedere. Ma la conclusione di questa puntata è chiara: le sfide sono troppo grandi per concludere la discussione ora. (Durata: 46:14 minuti)
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