Il governo sta tornando alla riforma ospedaliera. La nuova legge mira a risanare un sistema inefficace da anni.

Oggi, il Consiglio dei Ministri tornerà a esaminare la proposta di modifica alla legge sulla modernizzazione e il miglioramento dell'efficienza degli ospedali. Si tratta di un ulteriore tentativo di introdurre questa riforma. La proposta attualmente in esame prevede la semplificazione della struttura della sicurezza ospedaliera di base, il miglioramento della supervisione dei programmi di riparazione, la facilitazione del consolidamento delle strutture e la riorganizzazione dell'assistenza sanitaria.
Ricordiamo che il governo di Donald Tusk ha lavorato al progetto di riforma ospedaliera praticamente dall'inizio del suo mandato, poiché rappresenta una delle pietre miliari del KPO. Sebbene dopo la sua revisione si sia posta maggiore enfasi sull'aumento dell'efficienza, della disponibilità e della qualità dei servizi sanitari piuttosto che su cambiamenti rivoluzionari, anche questo si è rivelato di difficile attuazione. Il Consiglio dei Ministri ha già respinto l'emendamento alla legge in materia ben tre volte. Quello di oggi sarà il quarto tentativo.
Vedi anche:La proposta, che il governo dovrà valutare, presuppone la semplificazione dei criteri per l'inclusione degli ospedali nel cosiddetto sistema di assicurazione ospedaliera di base. La nuova formula sarà meno burocratica e si baserà principalmente sull'effettiva attività dei fornitori di servizi in un determinato profilo medico. Sono previste soglie di qualificazione chiare, ad esempio un numero specifico di parti per l'ostetricia o la quota di prestazioni procedurali nel profilo chirurgico.
Vedi anche:È importante sottolineare che la riforma offre agli ospedali maggiore flessibilità nell'adattare le proprie attività alle esigenze locali. Le strutture saranno in grado di trasformare reparti non redditizi o non necessari in altre forme di servizi, tra cui cure programmate, centri diurni o ambulatoriali. Il progetto facilita inoltre la transizione dalla gestione dei pronto soccorso ospedalieri alle sale di accettazione, soluzione che in molti casi si adatta meglio alla natura e alle esigenze di una determinata regione.
Uno dei pilastri della riforma prevista è quello di aprire la strada all'accorpamento degli ospedali gestiti da diverse unità di governo locale. Finora, solo una singola unità aveva la possibilità di creare un centro sanitario pubblico; ora anche le unioni di enti locali potranno farlo. Ciò significa l'opportunità di creare strutture più grandi, più stabili e gestite in modo più efficiente, in grado di utilizzare le risorse in modo più efficace e di fornire un'assistenza completa.
Il Ministero della Salute intende inoltre rafforzare gli strumenti di riparazione in caso di perdita di liquidità finanziaria degli ospedali. Il progetto introduce l'obbligo di sviluppare programmi di ristrutturazione dettagliati basati su analisi economiche, operative e qualitative. Verrà inoltre rafforzata la supervisione sulla loro attuazione.
Le modifiche mirano a prevenire l'insorgenza di debiti in assenza di un piano di risanamento e ad aumentare l'efficienza della gestione degli ospedali pubblici. I documenti di ristrutturazione dovranno indicare azioni specifiche e scadenze per la loro attuazione, ad esempio modifiche organizzative, riduzione dei costi o razionalizzazione del numero di posti letto.
La riforma si applica anche ai pazienti che usufruiscono di assistenza ambulatoriale. Il catalogo delle prestazioni disponibili senza prescrizione medica verrà ampliato, includendo, tra le altre cose, la possibilità di prenotare direttamente una visita con un optometrista e uno psicologo. Questo per abbreviare i tempi di accesso ai servizi e alleggerire il carico di lavoro dei medici di base.
Inoltre, l'emendamento prevede modifiche alla legge sulla Rete Oncologica Nazionale. Un elemento chiave sarà la completa digitalizzazione della Scheda Diagnostica e Trattamento Oncologico (DILO), volta a migliorare il flusso di informazioni tra le strutture e a ridurre i tempi necessari per iniziare il trattamento.
Il progetto presuppone che le attuali regole per la qualificazione per PSZ rimangano in vigore fino alla fine di giugno 2027. Le modifiche verranno introdotte gradualmente, in modo che gli ospedali possano prepararsi e i pazienti non subiscano gli effetti negativi della riorganizzazione.
Se il disegno di legge verrà approvato, sarà il tentativo più serio degli ultimi anni di riformare il sistema sanitario pubblico in Polonia e forse l'ultima possibilità di risanarlo in modo completo prima che il sistema sprofondi in un caos organizzativo e di personale ancora più grande.
Il progetto di riforma ospedaliera elaborato dal Ministero della Salute è una risposta alle imperfezioni del sistema introdotto nel 2017. In quell'occasione, fu istituito il PSZ (Piano di Sviluppo Sanitario Nazionale), che suddivideva gli ospedali in sei livelli. La riforma mirava a garantire un maggiore accesso ai servizi, la prevedibilità dei finanziamenti e una migliore pianificazione dei servizi sanitari a livello regionale. Nella pratica, tuttavia, il sistema si è rivelato poco chiaro, inefficiente e ha spesso perpetuato strutture inefficaci.
Gli ospedali troppo spesso operavano con costosi sistemi di pronto intervento, inadeguati alle reali esigenze dei pazienti. È stato dimostrato che fino al 60% dei ricoveri nei reparti di chirurgia generale poteva essere eseguito in giornata, senza la necessità di coinvolgere l'intera infrastruttura dipartimentale. Invece di razionalizzare, si sono verificati duplicati di servizi e problemi di accesso ai servizi specialistici in molte regioni.
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