Mare e Carso si incontrano a Trieste in una crociera slow

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Mare e Carso si incontrano a Trieste in una crociera slow

Mare e Carso si incontrano a Trieste in una crociera slow

Sulla destra il castello di Duino, le falesie e, nascosto tra la vegetazione, il "velo" di roccia della leggendaria Dama Bianca che - si narra - abitava nell'antico maniero di cui oggi rimangono solo i ruderi. Sulla sinistra il mare del golfo di Trieste. Il tutto esplorato a bordo di uno yacht di fine '800, il Roberta III. E' un'idea di turismo slow che unisce mare e Carso, studiata per chi vuole visitare in maniera alternativa l'estremo nord est. A presentarla, con un'uscita in mare dopo un simposio, è stato oggi il Gal Carso, in occasione del Tourism Matching 2025, evento dedicato alla promozione di un turismo sostenibile nel territorio del Carso, crocevia culturale e geografico tra Italia e Slovenia. "Tourism Matching - afferma David Pizziga, presidente di Gal Carso - si conferma come punto di riferimento per il dialogo tra gli attori del turismo sostenibile nell'area del Carso e del golfo. Attraverso esempi concreti, il confronto internazionale e il coinvolgimento diretto degli operatori, l'evento contribuisce a costruire una visione condivisa di sviluppo turistico attento a territorio, comunità locali e sfide ambientali". E anche alla degustazione dei prodotti locali, con alcune esperienze turistiche che rientrano nel circuito internazionale di Slow food travel. Tra queste, la crociera nel golfo, la passeggiata sul monte Ermada in compagnia del pastore Antonič e del suo gregge, la visita alla distilleria artigianale Gin Brin a Rodik e l'immersione nel mondo della pietra carsica nella seicentesca casa della famiglia Oštarini a Lipa. L'idea di crociera nel Golfo ha conquistato già i turisti internazionali. La richiesta, è stato spiegato a bordo, è espressamente per una crociera slow con imbarcazione d'epoca. Il Roberta III è stato costruito nel 1899 e ha beneficiato di un refit negli anni 90. "Uno yacht di 16 metri richiesto da turisti americani, tedeschi, austriaci, inglesi, canadesi e anche israeliani - ha affermato Alberto Ieralla, skipper principale di Roberta III - che arrivano a Trieste e che decidono di vivere il Carso e il mare in maniera slow".

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