Lo sciopero dei bagnini verso lo stop

Rimini, 7 agosto 2025 – Potrebbe rientrare ancor prima di iniziare lo sciopero dei bagnini di salvataggio proclamato dalla Filcams-Cgil per sabato, che avrebbe dovuto coinvolgere anche un corteo lungo il lungomare riminese. A farlo intendere è Mauro Vanni, presidente della cooperativa Bagnini Rimini Sud e presidente di Confartigianato Imprese Demaniali, che con fermezza sottolinea come il salvataggio rientri tra i servizi pubblici essenziali. Di conseguenza, afferma, non ci sarebbero le condizioni legali per scioperare. “Stiamo lavorando insieme alla Prefettura – spiega Vanni – perché il salvataggio è un servizio pubblico essenziale e, per poter scioperare, è necessario seguire una procedura ben definita. Abbiamo informato i nostri dipendenti che non possono assentarsi dal lavoro: l’eventuale interruzione del servizio rappresenterebbe un reato, con conseguenze penali anche gravi”.
Il nodo centrale della protesta riguarda l’eliminazione della pausa nelle ore centrali della giornata, una modifica contrattuale che secondo il sindacato peggiora le condizioni lavorative dei bagnini. La Filcams-Cgil aveva quindi annunciato una giornata di mobilitazione e sciopero per sabato, con l’intento di accendere i riflettori sulla questione anche attraverso una manifestazione pubblica. Ma per Vanni lo sciopero è, di fatto, impossibile: “Tecnicamente – dice – non serve nemmeno la precettazione. I lavoratori non possono scioperare. Il Prefetto ha già stabilito la natura essenziale del servizio e lo abbiamo comunicato a tutti i nostri dipendenti. Oggi completeremo l’iter con la consegna e la controfirma di una lettera ufficiale che ribadisce questo punto. L’abbiamo comunicato anche al sindacato, che questa sera ha tenuto un’assemblea per informare i lavoratori”.
Secondo il presidente di Confartigianato Imprese Demaniali, la situazione è dunque chiara e definita: “Non c’è possibilità di equivoci o interpretazioni. Se qualcuno decidesse comunque di scioperare – avverte – se ne assumerà le responsabilità, anche legali. Si tratterebbe di interruzione di un pubblico servizio e le conseguenze potrebbero essere molto serie”.
La tensione rimane alta, soprattutto tra i lavoratori, che da tempo lamentano condizioni sempre più difficili, carichi di lavoro eccessivi e scarsa attenzione alla qualità della vita. Per i sindacati, l’eliminazione della pausa nelle ore più calde della giornata rappresenta un ulteriore colpo a una categoria che lavora spesso in condizioni estreme. Tuttavia, la rigidità normativa legata ai servizi pubblici essenziali rischia di smorzare la protesta sul nascere.
Il sindacato, dal canto suo, non ha ancora annunciato se lo sciopero sarà formalmente revocato. Molto dipenderà dall’esito dell’assemblea dei lavoratori. In ogni caso, le parole di Vanni lasciano poco spazio a scenari alternativi: “Abbiamo il dovere di garantire la sicurezza in spiaggia. Senza salvataggio, si mette a rischio la vita delle persone. Questo non è accettabile”.
Intanto il dibattito si sposta anche sul piano politico e giuridico. Cosa debba essere considerato davvero “servizio pubblico essenziale” e come si possa garantire allo stesso tempo il diritto allo sciopero rimangono questioni aperte, specie in contesti come quello balneare, dove il confine tra pubblico e privato è spesso labile. Nel frattempo, i turisti che affollano la Riviera in questi giorni di grande caldo possono stare (forse) tranquilli: i bagnini, salvo colpi di scena, saranno regolarmente al loro posto, fischietto al collo e sguardo fisso sul mare. Anche se, probabilmente, con uno spirito meno sereno.
İl Resto Del Carlino