A Saint-Louis, nell'Alto Reno, gli abitanti sono terrorizzati dagli inquinanti eterni

LA FLAGELLA DEI PFAS 2/5. La contaminazione dell'acqua potabile con "inquinanti eterni" ha spinto la prefettura dell'Alto Reno a vietarne il consumo alle popolazioni più vulnerabili. Questa situazione senza precedenti potrebbe ripetersi altrove con l'abbassamento della soglia prevista dalla nuova legislazione europea, riporta il quotidiano britannico "The Guardian". Quarta puntata della nostra serie dedicata ai pericoli dei PFAS.
[Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta sul nostro sito l'11 agosto 2025 e ripubblicato il 17 ottobre]
Sandra Wiedemann è comodamente seduta sul suo divano a guardare il telegiornale. Improvvisamente, scopre che l'acqua che esce dal suo rubinetto ogni giorno potrebbe averla avvelenata. La trentenne, che allatta il suo bambino di sei mesi, Côme, vive nella tranquilla cittadina di Buschwiller [Alto Reno], nella comunità urbana di Saint-Louis, alla periferia di Basilea.
Arroccato su una collina non lontano dai confini con la Svizzera e la Germania, il luogo sembra un luogo da sogno in cui crescere un bambino, con le sue spaziose case e i giardini curati con cura, incastonati tra le montagne del Giura.
Ma man mano che le arrivano informazioni, questo sogno si infrange: la sua famiglia usa l'acqua corrente ogni giorno per bere, lavarsi i denti, lavarsi, cucinare e sciacquare le verdure. Poi scopre che pericolosi inquinanti, di cui non aveva mai sentito parlare, le hanno contaminato la pelle e il sangue e potrebbero mettere in pericolo la vita di suo figlio. "È spaventoso", dice. "Anche se smettessimo di berla, lui ne sarebbe comunque esposto e non c'è niente che possiamo fare".
Il giorno dopo, si precipita a
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