Scomporre i PFAS, una sfida tecnologica raccolta dai ricercatori giapponesi

IL FLAGELLO DEI PFAS 4/5. In Giappone, diversi team di scienziati stanno lavorando per trovare una tecnologia per scomporre i PFAS, noti come "inquinanti eterni" per la loro solidità. Sebbene alcune soluzioni stiano producendo risultati concreti, ci sono ancora ostacoli da superare prima che possano essere implementate in condizioni reali, riporta il quotidiano giapponese "Asahi Shimbun". Questo è il quarto episodio della nostra serie sui pericoli dei PFAS.
Chimicamente molto stabili, i PFAS, composti organofluorurati, difficilmente si decompongono in natura, da cui il nome "inquinanti eterni". Attualmente, team di ricercatori stanno cercando di trovare un metodo per scomporli in sostanze innocue.
I loro effetti sulla salute sono preoccupanti: il PFOS [perfluorottano sulfonato] e il PFOA [acido perfluorottanoico], due sostanze appartenenti alla famiglia dei PFAS, sono stati individuati per i loro legami con la riduzione della funzionalità epatica, la riduzione del peso nei neonati e il cancro ai reni e al seno.
In tutto il Giappone, concentrazioni di PFAS superiori ai valori di riferimento sono state rilevate in pozzi e corsi d'acqua. Sono state avviate campagne di purificazione dell'acqua utilizzando carbone attivo [che intrappola questi inquinanti senza scomporli]. Tuttavia, se il carbone non viene conservato correttamente dopo l'uso, non si può escludere che un giorno possa diffondersi nell'ambiente e diventare una nuova fonte di inquinamento. Ecco perché è importante trovare soluzioni per scomporre i PFAS in sostanze innocue.
L'incenerimento è attualmente una delle tecniche più comuni. Tuttavia, la decomposizione
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