Il rapporto del Senato mette in guardia dal deficit della previdenza sociale

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Il rapporto del Senato mette in guardia dal deficit della previdenza sociale

Il rapporto del Senato mette in guardia dal deficit della previdenza sociale

Se non si interviene, il deficit della previdenza sociale potrebbe raggiungere i 3,3 punti del PIL nel 2040 e gli 8,6 punti nel 2070, rispetto agli 0,5 punti del 2024, avverte un rapporto interpartitico del Senato pubblicato martedì, che chiede un ritorno al pareggio entro il 2035 al più tardi.

Il deficit della previdenza sociale ha raggiunto un livello record nel 2024 (al di fuori del periodo di crisi) di 15,3 miliardi di euro e si prevede che continuerà ad aumentare - a politiche invariate - fino a raggiungere i 24,8 miliardi di euro nel 2025, ricorda questo rapporto delle senatrice Elisabeth Doineau (gruppo Union Centriste) e Raymonde Poncet Monge (ecologista), per la Missione di valutazione e controllo della previdenza sociale (Mecss).

La situazione finanziaria, e in particolare la rapida crescita della spesa sanitaria, non è più sostenibile e il governo ha promesso di riportare in equilibrio il sistema di previdenza sociale entro il 2028-2029, un obiettivo "ambizioso ma realizzabile", affermano i relatori. Per raggiungere questo obiettivo, "sono necessari 40 miliardi di euro in misure per migliorare l'equilibrio, ovvero 10 miliardi di euro all'anno", sia attraverso tagli alla spesa, nuove entrate o azioni sul PIL come l'aumento della quantità di lavoro, osservano.

Non forniscono una formula magica, ma delineano un lungo elenco di opzioni sul tavolo. Innanzitutto, sarà necessario definire un obiettivo per il controllo della spesa sanitaria, che aumenta strutturalmente ogni anno. Se, ad esempio, viene fissato a +2,9% annuo, in conformità con la legge finanziaria 2025 (PLFSS), ciò implica "risparmi netti di circa 4 miliardi di euro all'anno" e "altre azioni" che genererebbero 6 miliardi di euro all'anno.

Senza misure, l'agenzia del Tesoro della Previdenza Sociale, che eroga le prestazioni sociali, entrerebbe in una "zona a rischio" entro la fine del 2025. Negli ultimi anni, gli sforzi per ridurre la spesa per l'assicurazione sanitaria si sono concentrati principalmente sui prezzi, continuano, chiedendo maggiore attenzione alle "inefficienze" del sistema, ovvero gli sprechi, che attualmente rappresentano "un quarto della spesa".

Tra i numerosi fattori che spiegano l'aumento del deficit negli ultimi anni, sottolineano che le misure "Ségur de la Santé" sono state finanziate solo parzialmente e che le riduzioni delle entrate o "nicchie sociali" sono aumentate notevolmente nel 2022 e nel 2023, raggiungendo oggi i 100 miliardi di euro, di cui 35 miliardi non sono stati compensati dallo Stato.

Libération

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