L'UE e la Cina chiedono un riorientamento delle loro relazioni

I leader dell'Unione Europea e del governo cinese si sono incontrati a Pechino per un vertice di un giorno. Si tratta del primo scambio diretto al massimo livello da dicembre 2023 e coincide con il 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra UE e Cina .
Il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato l'importanza di relazioni più strette. "Quanto più difficile e complessa diventa la situazione internazionale, tanto più importante è per la Cina e l'UE rafforzare la comunicazione, accrescere la fiducia reciproca e approfondire la cooperazione", ha affermato Xi nella Grande Sala del Popolo di Pechino.
Non ci sono differenze geopolitiche fondamentali tra le due parti, ha proseguito Xi. Le sfide dell'Europa non provengono dalla Cina.
Critiche reciproche alle restrizioni commercialiLa Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha definito "speciale" la sua visita a Pechino. In una dichiarazione, ha sottolineato che è possibile una cooperazione reciprocamente vantaggiosa.
Allo stesso tempo, von der Leyen ha chiesto un "riequilibrio" delle relazioni bilaterali. La crescente interdipendenza economica ha portato anche a maggiori squilibri. "Si è raggiunto un punto di svolta", ha affermato. L'UE e la Cina devono "riconoscere le rispettive preoccupazioni e presentare soluzioni concrete".
Anche il presidente del Consiglio dell'UE António Costa ha auspicato un nuovo equilibrio a Pechino: "Entrambi vogliamo che le nostre relazioni siano reciprocamente vantaggiose".

Un tema centrale del vertice è stato l'enorme deficit commerciale dell'UE con la Cina. Secondo von der Leyen, lo scorso anno questo ammontava a 305,8 miliardi di euro, una cifra che ha definito "insostenibile". L'UE sta quindi spingendo per un migliore accesso al mercato per le aziende europee e per un allentamento dei controlli cinesi sulle esportazioni di terre rare, cruciali per l'industria high-tech europea.
Allo stesso tempo, la leadership di Pechino si è nuovamente lamentata dei dazi all'importazione imposti dall'UE sulle auto elettriche e sui dispositivi medici cinesi. Queste misure hanno suscitato critiche anche da parte dell'industria europea.
Al contrario, Bruxelles critica la sovraccapacità produttiva cinese in settori come quello delle celle solari e della mobilità elettrica, che sta mettendo sempre più sotto pressione i produttori europei. Von der Leyen ha parlato di un necessario "cambio di rotta strategico" in questo contesto.
L'influenza della Cina nella guerra in UcrainaLa guerra in Ucraina rimane l'ostacolo geopolitico più significativo nelle relazioni tra Unione Europea e Cina. Mentre l'Europa invita la Cina a utilizzare attivamente la sua influenza politica ed economica sulla Russia per porre fine alla guerra di aggressione, il governo cinese mantiene la sua posizione di "ambiguità strategica".
L'UE accusa la Cina di fornire alla Russia i cosiddetti beni a duplice uso tramite intermediari o attraverso controlli doganali e finanziari lassisti. Si tratta di prodotti che possono essere utilizzati sia per scopi civili che militari.
L'inclusione di diverse aziende e banche cinesi nel 18° pacchetto di sanzioni dell'UE contro la Russia ha portato a tensioni diplomatiche. Dal punto di vista dell'UE, il sostegno della Cina alla Russia è in parte responsabile del prolungamento della guerra.
Per questo motivo, il Presidente del Consiglio dell'UE Costa ha lanciato un appello chiaro a Pechino: "In qualità di membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, invitiamo la Cina a usare la sua influenza sulla Russia per garantire che rispetti la Carta delle Nazioni Unite e ponga fine alla guerra di aggressione contro l'Ucraina".
Sebbene la Cina sottolinei ufficialmente la sua intenzione di svolgere un ruolo di mediazione neutrale e promuovere i negoziati di pace, i diplomatici europei hanno finora riscontrato pochi segnali concreti di un reale cambiamento di rotta. I rappresentanti dell'UE auspicano tuttavia, in privato, che la Cina assuma un ruolo più attivo nella risoluzione dei conflitti a medio-lungo termine, sulla base delle proprie considerazioni geopolitiche.
Nonostante le tensioni, esistono anche punti in comune, ad esempio sulla protezione del clima. Gli osservatori ritengono possibile una dichiarazione congiunta sulla questione. La lotta al cambiamento climatico è considerata uno dei pochi ambiti in cui UE e Cina potrebbero attualmente cooperare in modo costruttivo.
pgr/AR (dpa, afp, rtr)
dw