Gli scienziati mettono in guardia dai cambiamenti nelle riserve di acqua sotterranea

Durante l'ultima glaciazione, vaste aree degli Stati Uniti sudoccidentali erano aride, mentre la costa nord-occidentale del Pacifico rimaneva umida. Con il raffreddamento delle temperature e il ritiro dei ghiacciai, le fasce climatiche iniziarono a spostarsi verso nord, influenzando i modelli di precipitazione e le riserve di acque sotterranee.

Le ricerche dimostrano che i livelli delle falde acquifere negli Stati Uniti sono variati a seconda delle condizioni climatiche. Gli scienziati affermano che in passato, forti piogge hanno rifornito le falde acquifere nel nord del paese, mentre le regioni meridionali hanno sofferto di una carenza di umidità. Una situazione simile potrebbe ripetersi nell'era moderna se il cambiamento climatico continuasse a progredire.

I modelli climatici prevedono che entro la fine del secolo il sud-ovest degli Stati Uniti diventerà ancora più secco, mentre il nord-ovest, al contrario, riceverà più precipitazioni. Nel loro studio, gli scienziati hanno analizzato le fluttuazioni dei livelli delle falde acquifere in un periodo compreso tra 20.000 e 11.000 anni fa, un'epoca di cambiamenti climatici particolarmente intensi sulla Terra. L'era glaciale ci permette di studiare la risposta delle acque sotterranee ai cambiamenti climatici a lungo termine.

Le falde acquifere sono una fonte fondamentale di acqua dolce per le persone e l'agricoltura, soprattutto nelle zone aride. I ricercatori sottolineano che, se la tendenza delle precipitazioni a spostarsi verso nord dovesse continuare, potrebbe essere necessario riconsiderare le strategie di approvvigionamento idrico negli stati meridionali come l'Arizona e il Nevada. Le risorse immagazzinate in profondità nel sottosuolo durante i periodi umidi passati hanno il potenziale per mitigare la siccità, ma la loro disponibilità è limitata.

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