La consultazione pubblica si conclude oggi. Cosa cambia nella disciplina della cittadinanza?

Dopo che il Primo Ministro aveva annunciato, circa nove mesi fa, una revisione del corso di Cittadinanza e Sviluppo, volta a liberarlo da "vincoli ideologici", le nuove linee guida generali sono state pubblicate all'inizio di luglio dal Ministero dell'Istruzione. All'epoca, il Ministero aveva assicurato che nessun argomento sarebbe stato eliminato, ma i dettagli sono stati resi noti solo due settimane fa, quando il documento è stato sottoposto a consultazione pubblica, scatenando un acceso dibattito.
A partire dal prossimo anno accademico, Cittadinanza e Sviluppo saranno regolamentati dall'Apprendimento Essenziale, in linea con una nuova Strategia Nazionale per l'Educazione alla Cittadinanza, che sostituirà gli attuali documenti guida per la materia.
Lanciato nel 2017 dall'allora ministro socialista Tiago Brandão Rodrigues, Cittadinanza e Sviluppo funziona come area di lavoro trasversale nel 1° ciclo, come materia nel 2° e 3° ciclo e come componente formativa nella scuola secondaria; sono le scuole a decidere se insegnarlo come materia a sé stante o in modo multidisciplinare.
Questa organizzazione non verrà modificata, ma i 17 domini finora esistenti, alcuni obbligatori e altri facoltativi, saranno integrati in otto dimensioni. obbligatori: diritti umani, democrazia e istituzioni politiche, sviluppo sostenibile, educazione finanziaria e imprenditorialità, salute, media, rischio e sicurezza stradale, pluralismo e diversità culturale.
Tuttavia, il nuovo programma di studi per questa materia sembra dare meno attenzione ad argomenti come la sessualità (senza alcun riferimento alle parole "sessuale" o "sessualità"), che vengono trattati solo nel contesto delle violazioni della salute e dei diritti umani, nonostante il Ministro dell'Istruzione abbia garantito che i contenuti relativi all'educazione sessuale non scompariranno dal programma.
Il Ministero dell'Istruzione, della Scienza e dell'Innovazione (MECI) garantisce che l'argomento sia incluso nell'apprendimento essenziale nella dimensione "Salute" e che, secondo il regime del 2009, sia presente anche in altre materie.
"Sarebbe un enorme passo indietro se l'educazione sessuale venisse eliminata dalle scuole e dall'istruzione degli studenti. E se ciò fosse vero, le proteste che ne sono derivate avrebbero senso", ha dichiarato il ministro il terzo giorno della consultazione pubblica, con dichiarazioni che non sono bastate a sedare le proteste.
Nel corso delle due settimane di consultazione pubblica si sono moltiplicate le posizioni in difesa dell’educazione sessuale, tra cui quella espressa dall’Ordine degli Psicologi del Portogallo in un parere inviato al Governo, evidenziando l’impatto comprovato sulla prevenzione dei comportamenti a rischio e della violenza di genere.
Anche dal lato dei partiti politici, le modifiche alla Cittadinanza e allo Sviluppo proposte dall'Esecutivo non sono piaciute né alla destra né alla sinistra.

