Arrestato in Colombia un presunto capo della mafia italiana

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Arrestato in Colombia un presunto capo della mafia italiana

Arrestato in Colombia un presunto capo della mafia italiana

Il governo colombiano ha annunciato la cattura di Giuseppe Palermo, presumibilmente uno dei principali rappresentanti della mafia italiana 'ndrangheta in America Latina e responsabile del contrabbando di cocaina nel continente europeo.

"Un certo 'Peppe', rappresentante italiano della mafia 'ndrangheta in America Latina, è stato arrestato", ha dichiarato sabato il ministro della Difesa colombiano sui social media.

"A Bogotà, la nostra polizia, con il supporto di Europol, Regno Unito e Italia, ha catturato Giuseppe Palermo, ricercato in 196 paesi per traffico di droga e associazione a delinquere", ha affermato Pedro Sánchez.

Sánchez ha spiegato che "Peppe" faceva parte del clan Platì, "uno dei nuclei più segreti e pericolosi della mafia della 'ndrangheta", dove ricopriva il ruolo di "principale coordinatore del traffico di cocaina dalla Colombia, Ecuador e Perù verso l'Europa".

L'arresto, ha aggiunto, è stato effettuato nell'ambito della Fase II della cosiddetta "MegaOperazione PATRI", che in precedenza aveva portato alla cattura - in Italia - di altri 21 membri della stessa rete criminale.

"La Colombia dimostra ancora una volta che la lotta contro la criminalità transnazionale è globale, coordinata ed efficace. Non c'è nascondiglio per la criminalità organizzata. Continueremo a chiudere le porte al narcotraffico, ovunque operi", ha dichiarato Sánchez nella stessa pubblicazione, in cui ha anche chiesto la collaborazione dei cittadini nella "lotta alla criminalità".

Alla fine di maggio, la polizia italiana ha arrestato 97 persone accusate di coinvolgimento o collaborazione con la 'Ndrangheta, la mafia calabrese del sud-ovest Italia, in un'operazione su larga scala che ha interessato diverse regioni del Paese.

L'azione delle autorità contro la criminalità organizzata italiana si è svolta in 14 province, con arresti imputati di reati di associazione mafiosa, collaborazione, traffico e possesso di droga, estorsione, sequestro di persona e detenzione illegale di armi.

Le indagini si sono concentrate anche sull'influenza della criminalità organizzata sul sistema politico.

L'indagine ha evidenziato l'esistenza di una struttura criminale organizzata e stabile, frutto dell'alleanza tra le principali famiglie mafiose della provincia di Reggio Calabria, volta al controllo del traffico di stupefacenti a livello nazionale e internazionale.

Secondo una dichiarazione della polizia, questa struttura criminale organizzata ha consentito alla 'Ndrangheta, la mafia originaria della Calabria, di mantenere ampi monopoli nel traffico internazionale di droga.

observador

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