L'intelligenza artificiale in ambito sanitario, ma con la tutela dei dati. Nuove raccomandazioni dell'Ufficio per la protezione dei dati personali (UODO)

Autore: KM • Fonte: Rynek Zdrowia • Pubblicato: 2 agosto 2025 07:30
Nel suo parere sulla bozza di "Politica di sviluppo dell'IA in Polonia fino al 2030", l'Ufficio per la protezione dei dati personali (UODO) chiede la creazione di un solido quadro giuridico per l'uso dell'IA, anche in ambito sanitario. Sottolinea la necessità di un approccio contestuale ai dati sensibili, come quelli medici o genetici.
- L'Ufficio per la protezione dei dati personali (UODO) riconosce la tutela della privacy come principio fondamentale nell'implementazione dell'intelligenza artificiale, anche in ambito sanitario.
- Richiede normative giuridiche specifiche per settore per i sistemi che analizzano dati medici, biometrici e genetici
- Indica la necessità di conformità al GDPR, all'AI Act e alla Convenzione 108+ durante l'elaborazione dei dati
- Sottolinea che un approccio generale alla valutazione del rischio è insufficiente
Mirosław Wróblewski, Presidente dell'Ufficio per la Protezione dei Dati Personali, ha presentato al Ministero degli Affari Digitali le sue osservazioni sulla bozza di "Politica per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale in Polonia fino al 2030", elaborata attraverso un dibattito interno di esperti. Nelle sue conclusioni, l'Ufficio sottolinea con forza la necessità di considerare la privacy e la protezione dei dati personali in tutti gli aspetti dello sviluppo dell'intelligenza artificiale, riconoscendo questo come principio orizzontale per ogni settore della politica sull'intelligenza artificiale, tra cui sanità, infrastrutture, istruzione, pubblica amministrazione, innovazione e dati aperti.
In particolare, il Presidente dell'Ufficio per la Protezione dei Dati Personali (UODO) sottolinea la necessità cruciale di rivedere e stabilire una solida base giuridica per l'implementazione dell'intelligenza artificiale nei servizi pubblici, con particolare attenzione all'assistenza sanitaria e alla giustizia. Ciò è correlato al trattamento di categorie di dati particolarmente sensibili, come i dati biometrici, sanitari, genetici e dei casellari giudiziari. Secondo l'UODO, un approccio generale e orizzontale alla valutazione della sicurezza dei dati personali è insufficiente e la corretta definizione di standard di protezione dei dati richiede la considerazione del contesto settoriale.
La necessità di soluzioni specificheL'Ufficio per la Protezione dei Dati Personali (UODO) chiede che la Politica sull'IA includa soluzioni specifiche per la creazione di un quadro giuridico coerente con il sistema normativo dell'UE, sia orizzontalmente che settorialmente. Chiede inoltre che il documento sia integrato con l'obbligo di conformità al GDPR, alla Legge sull'IA e alla Convenzione 108+. È inoltre fondamentale adottare un quadro normativo equilibrato che legalizzi le attività delle autorità pubbliche che utilizzano soluzioni di IA e chiarisca il ruolo del Presidente dell'UODO come autorità indipendente a tutela del diritto alla privacy.
Dal punto di vista della trasparenza e della gestione responsabile, è importante l'iniziativa di creare un elenco uniforme e accessibile al pubblico dei sistemi di intelligenza artificiale utilizzati nella pubblica amministrazione. Tale registro dovrebbe includere non solo le caratteristiche principali del sistema, ma anche il suo scopo, le azioni intraprese e i relativi effetti. L'Ufficio per la protezione dei dati personali (UODO) sottolinea inoltre la necessità di ampliare le attività di formazione e sviluppo delle competenze per i cittadini. Prima di emanare regolamenti che disciplinino il funzionamento dei sistemi di intelligenza artificiale, è essenziale una valutazione d'impatto sui diritti fondamentali.
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