Creta, o amore, non infatuazione

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Creta, o amore, non infatuazione

Creta, o amore, non infatuazione

"Creta misteriosa: libertà, storia, leggenda" di Piotr Goćek è una lettera d'amore alla più grande isola greca. Vale la pena notare che stiamo parlando di un amore maturo, che non si accontenta di contemplare la bellezza superficiale; desidera qualcosa di più.

E Creta ha molto altro da offrire. Piotr Gociek ritiene che quest'isola sia "unica nel suo genere. Contiene tutto". Accompagna il lettore in un viaggio non solo in luoghi come Cnosso e Gortina, ma anche in siti culturali legati a Creta. Quindi, naturalmente, ci sono i libri e i film su "Zorba il Greco", ma anche le opere di Zbigniew Herbert, Lawrence Durell, Omero e i dipinti di El Greco. L'autore rievoca anche eventi storici, sia dell'antica Grecia che del XX secolo, tra cui la conquista tedesca dell'isola nel maggio 1941, che iniziò con la più grande operazione aerea della Seconda Guerra Mondiale condotta dal Terzo Reich. Questo rende il viaggio proposto dall'autore sia orizzontale, per così dire, sia interiore e a ritroso.

Piotr Gociek sottolinea che Creta è uno di quei luoghi al mondo che ha subito più di una catastrofe e che spesso ha dovuto essere ricostruito sulle ceneri (cosa che i polacchi, in particolare, capiscono perfettamente e con cui possono empatizzare). "Neolitico, minoico, miceneo, egiziano, romano, bizantino, arabo, veneziano, turco, tedesco. Incendi, terremoti, invasioni, guerre", elenca il pubblicista.

Quindi, sebbene i paesaggi di Creta siano impressionanti, il mare splendido e il clima mozzafiato, la chiave per comprendere l'amore che questo scrittore e pubblicista nutre per l'isola si trova altrove. Come dice Piotr Gociek: "Viaggio anche perché è un luogo in cui meditare su ciò che è stato, ciò che è e ciò che potrebbe essere. Così tocco pietre scolpite dalle mani dei costruttori minoici, tocco le colonne dei templi greci, osservo mosaici romani, cerco le impronte di San Paolo nella sabbia, esamino le tracce delle chiglie turche nelle mura dei monasteri. Mi chiedo se fosse più facile per gli insorti cretesi sfuggire ai delinquenti turchi via mare, o forse per gli insorti polacchi fuggire attraverso i confini divisi. Vago lungo le mura veneziane, prego nel cimitero dei soldati alleati. Sono in pellegrinaggio nel passato, anche se non sono diretto lì."

E un'altra delle citazioni finali: "Senza un passato, non siamo da nessuna parte e non andiamo da nessuna parte. Restiamo sospesi nell'eternità." ©℗

(COME)

Kurier Szczecinski

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