La Corte di Cassazione ha confermato che il processo per l'ARA San Juan si terrà a Santa Cruz.

La Corte Federale di Cassazione ha confermato che il processo per l'affondamento dell'ARA San Juan si terrà a Santa Cruz . La Corte Penale Suprema ha dichiarato "inammissibile" il ricorso presentato dal padre di una delle vittime, che chiedeva lo spostamento del processo a Mar del Plata. Secondo il Centro di Informazione Giudiziaria (CIJ), le udienze inizieranno a marzo 2026.
I giudici Mariano Borinsky e Gustavo Hornos della Camera IV hanno respinto il ricorso presentato da Luis Alberto Tagliapietra, padre di uno dei 44 marinai deceduti. L'avvocato aveva chiesto che il processo si svolgesse a Mar del Plata, dove era di stanza il sottomarino, ma la corte ha respinto il ricorso come "inammissibile".
La Corte di Cassazione ha ritenuto che non sussistessero i requisiti per accedere alla giurisdizione straordinaria richiesta. "Le decisioni su questioni di giurisdizione, in assenza di diniego di giurisdizione federale, non possono essere impugnate con mezzi straordinari", hanno spiegato i giudici.
Il caso è stato portato in giudizio dal giudice federale di Caleta Olivia, Marta Yáñez, ed è stato assegnato al Tribunale orale federale di Río Gallegos, l'unico nella provincia di Santa Cruz.
Il processo pubblico per l'affondamento dell'ARA San Juan, avvenuto nel novembre 2017, inizierà il 3 marzo 2026 e durerà fino all'8 luglio dello stesso anno. Le udienze si terranno da lunedì a giovedì, secondo il calendario stabilito dal tribunale.
A causa della chiusura temporanea dell'aeroporto di Río Gallegos, l'udienza preliminare si terrà il 4 dicembre 2025 presso il Tribunale orale federale di Comodoro Rivadavia.
Tra gli accusati ci sono il contrammiraglio Luis Enrique López Mazzeo, ex comandante dell'addestramento e della prontezza della Marina; il capitano Claudio Villamide, capo della Forza sottomarina; il capitano Héctor Alonso e il comandante Hugo Miguel Correa.
Secondo gli atti, Santa Cruz conserva la giurisdizione in quanto luogo dell'ultimo contatto del sottomarino. La sentenza della Corte di Cassazione conferma quindi la giurisdizione stabilita all'inizio dell'indagine.
L'affondamento dell'ARA San Juan provocò la morte di tutti i 44 membri dell'equipaggio e provocò un profondo shock nazionale. Da allora, le famiglie delle vittime chiedono giustizia e responsabilità per le carenze nella catena di comando e manutenzione della nave.
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