Mal di testa, stress e abuso dispositivi digitali tra le cause scatenanti

Stress, uso eccessivo dei dispositivi digitali e cambi stagionali sono solo alcuni dei fattori scatenanti più comuni del mal di testa: disturbo conosciuto dal 90% degli italiani ma che, in assenza di un'esperienza diretta, tende a essere minimizzato. È quanto emerge da un'indagine commissionata da Assosalute - Associazione nazionale dei farmaci di automedicazione, parte di Federchimica - all'istituto di ricerca Human Highway.
Secondo Piero Barbanti, neurologo dell'Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee (Anircef), sono molti gli italiani che, pur soffrendone, non ricevono una diagnosi corretta. "Dall'indagine - spiega - emerge una chiara sovrastima di mal di testa patologici rari (cefalea a grappolo) o rarissimi (nevralgia occipitale), e questa sovrastima comporta errori di diagnosi del tipo di mal di testa e, quindi, cure erronee e inefficaci. Inoltre, la survey mette in luce come per la maggior parte degli intervistati l'impatto in termini di frequenza sia ritenuto basso".
La cefalea tensiva e l’emicrania"In Italia la cefalea tensiva colpisce circa il 45% della popolazione - sottolinea Barbanti - Decisamente più disabilitante è invece l'emicrania, che interessa il 25% degli italiani. Un dato particolarmente significativo è che un terzo dei pazienti emicranici presenta almeno 1 episodio a settimana. Questo si traduce in oltre 5 milioni di persone che soffrono di almeno 4 crisi al mese.
Le cefalee - precisa l'esperto - hanno una chiara prevalenza nel sesso femminile, con un rapporto medio di circa 3 a 1 rispetto agli uomini. Nelle forme croniche la disparità si accentua ulteriormente: nell'emicrania cronica, che coinvolge circa il 3% degli italiani, il rapporto donna/uomo supera il 7 a 1". Dai dati emersi dall'indagine commissionata da Assosalute, l'11% degli italiani soffre di mal di testa con una cadenza settimanale e oltre il 70% ritiene che si tratti di un disturbo occasionale. Tra i soggetti intervistati affetti da mal di testa, il 33% dice di soffrirne almeno mensilmente, mentre il 37% con minore frequenza.
I fattori scatenanti"Il mal di testa in tutte le sue forme - evidenzia Barbanti - è la malattia più diffusa del genere umano: ne risultano affetti più di 2 miliardi di individui. Si tratta di un disturbo che, soprattutto nelle forme gravi e croniche deve essere necessariamente classificato e curato non solo per alleviare la sofferenza, ma perché il soggetto possa vivere in libertà e non faccia scelte di ripiego nella vita personale, sociale e lavorativa; è dimostrato che chi soffre di mal di testa tende a rischiare di meno nella vita, rinunciando a varie attività e occasioni, sentendosi erroneamente più fragile e vulnerabile". Tra chi soffre di mal di testa, la causa scatenante principale è lo stress o la tensione emotiva (49,9%), seguito dall'uso prolungato di schermi (29,6%) e dai disturbi legati al cambio di stagione o al ciclo mestruale (20,7%). Tuttavia, anche uno scorretto stile di vita gioca un ruolo molto importante. Le donne risultano più colpite da mal di testa ricorrenti (27,5% vs 13,6% per gli uomini) e associano più degli uomini la comparsa di mal di testa allo stress (52,5% vs 47,3%). Invece, le persone con meno di 45 anni riferiscono maggiore correlazione tra mal di testa e l'uso prolungato di videoterminali, oltre che l'ansia da performance legata a scadenze e impegni di diverso tipo.
L’abuso di farmaci di automedicazionePer alleviare e risolvere il disturbo, anche se occasionale, la maggior parte degli italiani fa ricorso ai farmaci di automedicazione ad azione analgesica e antinfiammatoria (56,8%). Seguono, molto distanziati, i rimedi naturali (16,1%) come tisane, massaggi o tecniche di rilassamento, particolarmente apprezzati dai più giovani. Solo una minoranza si rivolge al medico o al farmacista (8,9% rispettivamente). Il 21,7% aspetta che il dolore passi senza assumere nulla. E ancora: più di 1 italiano su 2, in particolare donne over 45, considera il medicinale di automedicazione come il rimedio più ovvio. "Si rimane sgomenti - osserva Barbanti - nell'apprendere che il 21% degli intervistati non fa nulla per il dolore, attendendo che passi. Ciò può essere spiegato solo con assenza di consapevolezza sull'efficacia dei trattamenti, o su inadeguati timori o pregiudizi".
L’importanza di uno stile di vita equilibratoPer prevenire il mal di testa, il neurologo sottolinea l'importanza di uno stile di vita equilibrato: dormire almeno7 ore per notte, fare 3 pasti regolari con una colazione sostanziosa, mantenersi idratati e dedicare almeno 6 ore a settimana all'attività aerobica.
"Tutti i tipi di mal di testa possono essere trattati - conclude Barbanti - I farmaci da banco sono un valido alleato, ma devono essere usati con consapevolezza. Gli antinfiammatori possono essere efficaci nel bloccare gli attacchi, se utilizzati correttamente". Ma "se l'uso supera le 4 volte al mese, è fondamentale affiancarli a terapie preventive, da valutare insieme al medico".
Rai News 24