Huawei a processo negli USA, confermate le accuse

A distanza di oltre sette anni dall’avvio dell’indagine e sei dalla formalizzazione delle accuse del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, la giudice distrettuale Ann Donnelly ha rigettato la richiesta di Huawei, quindi l’azienda cinese dovrà difendersi in tribunale a partire da maggio 2026.
Prove sufficienti per il processoLa vicenda è iniziata nel 2018 durante il primo mandato di Donald Trump, quando il Dipartimento di Giustizia ha accusato Huawei di furto di segreti industriali e di proprietà intellettuali appartenenti a sei aziende statunitensi. Tra i 16 capi di imputazione ci sono anche racket, frode bancaria e violazione delle sanzioni commerciali nei confronti dell’Iran.
Attraverso la sussidiaria Skycom, Huawei ha collaborato con aziende iraniane effettuando transazioni con un’istituzione finanziaria statunitense. Meng Wanzhou, Chief Financial Officer di Huawei e figlia del fondatore Ren Zhengfei, era stata arrestata nel 2018 per frode bancaria in quanto aveva comunicato all’istituzione finanziaria che Skycom era un partner commerciale di Huawei. Dopo aver ammesso la sua colpevolezza è stata rilasciata nel 2021.
All’inizio di novembre 2024, l’azienda cinese ha chiesto di archiviare 13 dei 16 capi di imputazione. La giudice Ann Donnelly ha rigettato la richiesta, in quanto il Dipartimento di Giustizia hanno fornito prove sufficienti per dimostrare che Skycom operava come filiale iraniana e che Huawei ha tratto vantaggio dai trasferimenti di denaro per oltre 100 milioni di dollari attraverso il sistema finanziario statunitense.
Huawei aveva accusato il governo statunitense di “bullismo economico” e di usare la sicurezza nazionale come pretesto per colpire le aziende cinesi. Non ci sono al momento commenti sulla decisione della giudice. Secondo Reuters, le prime udienze in tribunale sono previste il 4 maggio 2026. Il processo durerà diversi mesi.
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