Bonus ristrutturazione su parti comuni/ Come vengono distribuite?

Bonus ristrutturazione su parti comuni con regole differenti rispetto alle singole unità. Qui è stata spiegata la ripartizione ufficiale.
Sebbene il bonus ristrutturazioni su parti comuni sia valido, allo stesso tempo è importante specificare le differenze con le detrazioni fiscali che possono essere godute dalle singole unità immobiliari. Si ricorda che, tra gli interventi ammessi nell’incentivo, si fa riferimento all’abbattimento delle barriere architettoniche e al miglioramento dell’efficienza energetica.
Indipendentemente dalla sussistenza o meno di più proprietari, per “parti comuni” si intendono più unità immobiliari autonome, nonché quelle indicate all’interno dell’articolo 1117 del codice civile e riportate nei numeri che vanno da 1 a 3.
Come funziona il bonus ristrutturazioni su parti comuniIl bonus ristrutturazione su parti comuni prevede delle aliquote differenti, che sostanzialmente si suddividono tra il 36% e, massimo, il 50%.
La quota minima di detrazione (al 36%) è riconosciuta per i costi sostenuti nell’anno in corso e fino a un massimo di 48.000€ per ogni unità immobiliare.
Successivamente, il 50% di incentivo viene riconosciuto (comprovato dal bonifico bancario effettuato dall’amministratore di condominio) per i costi che vanno dal 26 giugno del 2012 al 31 dicembre dell’anno 2024 (con tetto di spesa fissato a 96.000€ per ciascuna unità).
Figura ancora una volta il 50% di detrazione a favore degli interventi sostenuti dal 1° gennaio di quest’anno e sempre nel limite di 96.000€ per ciascuna unità, ad eccezione del fatto che, stavolta, si parlerebbe di “prime case e non di lusso”.
Il bonus ristrutturazione su parti comuni prevede l’applicazione delle detrazioni sulla base delle quote millesimali spettanti a ogni condomino. Naturalmente, il costo va comprovato tenendo conto del bonifico effettuato dall’amministratore condominiale.
Sarà sempre compito dell’amministratore rilasciare successivamente un documento che possa certificare non solo l’anno dei lavori, ma l’effettiva quota millesimale spettante al potenziale beneficiario.
Laddove la spesa per l’intervento edilizio sia stata sostenuta da più contribuenti, la detrazione verrà riconosciuta a ciascun “pagante”, come potrebbe essere il familiare che convive con il proprietario di casa.
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