Adriatico, scatta il fermo pesca: stop da Manfredonia a Bari fino al 29 settembre

È scattato oggi, 16 agosto, il fermo pesca lungo l’Adriatico che interesserà la flotta pugliese da Manfredonia a Bari fino al 29 settembre. Lo stop comporterà il blocco delle attività delle imbarcazioni, ma sulle tavole non mancheranno comunque prodotti italiani provenienti dalla piccola pesca, dalle draghe e dall’acquacoltura nelle aree non coinvolte dal provvedimento.
Il consiglio: guardare l’etichettaSecondo Coldiretti Pesca Puglia, resteranno disponibili pesci come alici, sarde, spigole, orate, sogliole, cannocchie, vongole e cozze. L’associazione invita i consumatori a prestare particolare attenzione alle etichette di pescherie e supermercati e sottolinea la necessità di estendere l’obbligo di indicazione dell’origine anche nei ristoranti, dove più spesso si rischia di consumare pesce estero spacciato per nostrano.
Un settore che vale 225 milioniIl comparto pesca e acquacoltura in Puglia, secondo i dati CREA, vale 225 milioni di euro. La flotta conta 1.455 battelli, pari al 12,3% del totale nazionale, con aree vocate come Manfredonia, Molfetta, sud Barese e Salento. I prodotti più rilevanti sono gamberi, scampi e merluzzi, insieme agli allevamenti in mare aperto di spigole, ombrine e orate.
Troppo pesce straniero sulle tavoleColdiretti denuncia che quasi otto pesci su dieci consumati in Italia sono di provenienza straniera, senza che i consumatori ne siano consapevoli. La mancanza dell’obbligo di indicazione dell’origine nei ristoranti, infatti, consente di servire prodotti importati facendoli passare per italiani, con meno garanzie rispetto al pescato locale.
Una crisi che dura da trent’anniIl settore ittico italiano vive da decenni una crisi strutturale. La produzione da pesca è in calo costante e l’acquacoltura, pur stabile, non riesce a colmare il vuoto lasciato dalle catture tradizionali. Intanto il consumo di pesce cresce, ma le importazioni continuano a dominare il mercato.
Le provenienze da preferireColdiretti ricorda che per legge l’etichetta deve riportare l’area di pesca (Gsa). Le zone da privilegiare sono quelle del Mar Ligure e Tirreno (9), Tirreno centro-meridionale (10), mari di Sardegna (11), coste meridionali della Sicilia (16), Adriatico settentrionale (17), Adriatico meridionale (18) e Ionio occidentale (19). Per il pesce congelato è obbligatoria l’indicazione della data di congelamento e, se venduto decongelato, la dicitura “decongelato”.
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