Martinenghi squalificato e poi riammesso in finale nei 100 rana. “Ho perso due anni di vita”

“Vorrei due anni della mia vita indietro”. Quelli che Nicolò Martinenghi ha perso nell’angoscia e nella rabbia degli ultimi minuti della semifinale dei 100 rana ai Mondiali di Singapore, la specialità in cui ha vinto l’oro olimpico a Parigi. Dopo aver toccato col secondo tempo (58.62) dietro al cinese Haiyang Qin e davanti all’altro italiano Ludovico Viberti, il varesino viene squalificato per una presunta gambata a delfino, ovviamente vietata nelle gare della rana. Neanche il tempo di disperarsi, ma un tempo sufficiente a perdere appunto due anni di vita, che Tete viene riammesso.
I giudici hanno cancellato la squalificaI giudici hanno rivisto le immagini e cancellato la squalifica. Quindi Tete prenderà regolarmente il via alla finale di domani insieme a Viberti. Non c’è stato neanche bisogno del ricorso che il dt azzurro, Cesare Butini e l’allenatore di Martinenghi, Matteo Giunta, avevano intenzione di presentare: si sono precipitati nella stanza del Var ma sono stati subito accolti da delle scuse dal direttore della competizione, l'australiano Mike Hanger, il quale ha ammesso l’errore e tranquillizzato i tecnici, aggiungendo che comunque qualcosa c’era di anomalo, ma probabilmente in un’altra corsia vicina a quella di Martinenghi.
Le scuse di MartinenghiDopo la correzione dell’errore, Tete torna in sè e si presenta con le sue scuse ai microfoni, in un primo momento saltati per la rabbia e la confusione del momento: “Non è da me non essere professionale, chiedo scusa, ma in per noi le gare e queste gare sono tutto. Ero certo di aver fatto tutto nel modo corretto, ero molto consapevole dei miei gesti. Capisco che si possa sbagliare, è umano, però vorrei che qualcuno mi restituisse i due anni di vita che ho perso in quei momento. Sono combattuto tra più emozioni contrastanti, la prima molto brutta al momento della squalifica, una bella per come ho nuotato e mi sono sentito in acqua. La finale sarà molto dura, c’è tanta competizione e tanti avversari, Lodovico compreso. Ma sono felice di me stesso e voglio dimostrare di esserci ancora, ho altre cartucce da sparare”.
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