Ancora una doppietta McLaren in una Spa bagnata, ma le nuove sospensioni premiano anche Leclerc
Come un anno fa all’inaugurazione dei Giochi della trentatreesima Olimpiade moderna, l’acqua nel Nord Europa nell’ultimo week-end di luglio non si è fatta attendere, condizionando pesantamente il più importante evento sportivo in programma: il mitico Gran Premio del Belgio sulla temibile pista di Spa-Francorchamps, fondato proprio 100 anni fa e valevole in Formula 1 sin dalla prima stagione del 1950.
Anziché confermare un super campione, a questo giro si aggiunge al novero dei vincitori Oscar Piastri, indiscusso leader del mondiale e di questa gara, grazie a una monoposto McLaren MCL39 talmente dominante da essere quasi noiosa come il Tour de France oggi concluso a Parigi con una supremazia di Tadej Pogacar siglata e mai mollata sin dalla prima settimana. Comunque sia, nonostante un errore al pit-stop di un suo meccanico, Piastri oggi ha fatto letteralmente “gara da solo” in modo quasi imbarazzante. Ha fatto una figura da “Verstappen” nella nazione che ha dato i natali al quattro volte iridato della Red Bull. Un gran figurone, insomma, per quello che seriamente potrebbe diventare il terzo campione del mondo di Formula 1 dall’Australia. Una magra figura per tutti gli altri.
Il Gran Premio del Belgio 2025, però, è stato tutt’altro che noioso, solo che ha fatto attendere e preoccupare non poco a causa del maltempo. Come nelle altre categorie della giornata, infatti, è stato sospeso appena prima della partenza. La pioggia, prevista, è arrivata proprio a pochi minuti dall’inizio previsto alle 15.00, costringendo i piloti a partire per il giro di formazione con gomme intermedie.
Tuttavia, la visibilità si è rivelata pessima per via dello spray sollevato dalle auto, e la direzione gara ha deciso di esporre la bandiera rossa, rinviando l’inizio.
Secondo la FIA, quasi tutti i piloti hanno segnalato problemi di visibilità già nel giro di formazione. Lando Norris, in pole, ha riferito alla McLaren di non riuscire nemmeno a vedere la safety car davanti a sé. Le vetture sono rientrate ai box, in attesa di un preavviso di dieci minuti per la possibile ripartenza.
Sebbene fossero previste altre piogge nel corso della gara, al momento dello start previsto alle 15 la pioggia era cessata, dando speranza a un miglioramento delle condizioni. In precedenza, di prima mattina, la gara di F3 era stata annullata per maltempo dopo due stop per bandiera rossa e conseguente assenza di assegnazione di punti. Più tardi, alle 10.00, la F2 si è disputata, ma non prima di quattro giri di formazione dietro la Safety Car. Gara bagnata anche per le Porsche ma dopo pranzo aveva anche smesso di piovere e l’asfalto aveva iniziato ad asciugarsi, salvo però ricominciare con intensità alle 14.30 quando mancavano 30 minuti allo start previsto per la Formula 1.
Hamilton, Antonelli, Alonso e ora Sainz avrebbero dovuto partire dalla pit lane dopo aver modificato l’assetto in risposta alla pioggia su Spa. Gli interventi, tra cui nuove sospensioni per Hamilton e un’ala posteriore diversa per Antonelli, sono stati decisi in deroga al parco chiuso. I tre hanno anche approfittato della situazione per installare nuovi componenti del motore – ICE, MGU-H, MGU-K, turbina – con Hamilton che ha aggiornato anche batteria e centralina. In griglia quindi solo 16 vetture.
Alle 16.20 la prova regina della domenica di motori vallone era partita dietro la safety car e dopo una dozzina di minuti per completare quattro giri c’è stato il rolling start. Piastri, a metà giro, ha sferrato un attacco a Norris, subito riuscito, per agguantare la testa della corsa.
Il buon lavoro della nuova sospensione montata sulla SF-25 si inizia a vedere: il terzo posto di Leclerc in qualifica ha già dimostrato di poter ridurre il distacco con i leader del campionato di color papaya. E, nonostante un Max Verstappen nella “feature race” sempre alle calcagna fino alla bandiera a scacchi, Charles Leclerc sale di nuovo sul podio lasciandosi dietro il campione in carica e mettendo due posizioni dietro il più diretto rivale nella classifica generale, George Russell, che prima di questo gran premio contava 23 punti di margine.
Nella gara Sprint di sabato a ben vedere, infatti, aveva avuto la meglio Verstappen, che ha saputo vincere davanti a un pubblico “quasi” di casa sua nonostante una posizione di partenza peggiore rispetto a Piastri ma meglio di Norris. Dopo questo trio, però, ottima quarta posizione con cinque punti utili per il ferrarista di Monte Carlo.
Meno peggio del previsto per Hamilton che, reduce da un week-end caratterizzato da qualifiche a dir poco tragiche causa penalizzazione per superamento di track limit nella Q1, ha comunque portato l’auto a punti anche se ben distante dal compagno di squadra. Almeno ha “tenuto botta” psicologicamente e ha evitato di danneggiare il team nella rincorsa al secondo posto nel mondiale costruttori.
Con il tracciato in progressivo asciugamento, Hamilton è stato tra i primi a tentare il passaggio alle slick, guadagnando posizioni ma rischiando di pagare sul lungo periodo per l’alto carico aerodinamico.
La strategia ha avuto un ruolo decisivo: Norris ha montato gomme dure per puntare a una sosta unica, mentre tutti gli altri optavano per le medie. Questo ha creato una sfida interna tra i due piloti McLaren, con Norris in recupero ma ancora distante da Piastri. Ma in questo caso ha scelto meglio la Ferrari, infatti Norris ha avuto la peggio rispetto al suo compagno di squadra.
Nelle retrovie, diversi piloti fuori dalla zona punti hanno tentato un azzardo con soste anticipate sperando in un colpo di scena, ma senza grandi risultati. Antonelli, fortemente penalizzato da qualifiche sotto le aspettative, è riuscito a recuperare qualche posizione, seguito da Alonso e Stroll altrettanto in difficoltà.
La fase centrale della gara ha visto un rallentamento generale delle azioni, con pochi sorpassi e un trenino di vetture raccolto attorno a Gasly in lotta per l’11° posto e, più avanti, capace di mettersi davanti al sempre meno incisivo Tsunoda. Per il giapponese, un’altra gara troppo modesta senza punti.Nonostante un degrado importante delle gomme e differenti strategie capaci di lasciare aperti spiragli per possibili sorprese nei giri finali, non è successo granché. Anzi, è stata una delle gare dell’anno con meno sorpassi e cambi di posizione.
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