Inter, Calhanoglu per ora non si muove. E si punta tutto su Leoni

Incontro di cortesia, si dice così in gergo quando si parla (poco) e non si arriva neppure a iniziare una trattativa. È fumata nera per Calhanoglu al Galatasaray: questa è la sintesi della giornata di ieri, dopo un contatto che il direttore sportivo nerazzurro Piero Ausilio ha avuto con il vicepresidente del club turco, Abdullah Kavukçu. Non ci sono le condizioni per sedersi davvero e cominciare a parlare di numeri, perché il Gala non ha i margini operativi per tentare l’affondo. Calhanoglu è dunque oggi molto più vicino a restare all’Inter piuttosto che a raggiungere la sua amata Istanbul. Attenzione, però, a emettere sentenze definitive: siamo dentro una sessione di mercato appena al 10 luglio, sarebbe come tracciare un bilancio di un anno a metà febbraio. Nulla si può escludere del tutto. Né che da qui ai prossimi 20 giorni il Galatasaray trovi le forze per l’assalto. E neppure che sul regista mettano gli occhi altri club.
Di sicuro, il passaggio di ieri non è banale. Perché apre uno scenario che a un certo punto era diventato il meno probabile. Di fatto, il mancato addio esclude (ad oggi, va ribadito) automaticamente la caccia a Ederson: impossibile pensare che l’Inter vada a trattare il brasiliano dell’Atalanta a prescindere, non sarà certo l’addio di Asllani – che si sta anche mettendo di traverso – a liberare spazio per lui. Piuttosto, dovranno essere bravi eventualmente Chivu e la società a gestire il “rientro” in squadra di Calhanoglu, anche dopo le frizioni del post Charlotte. Hakan ha un contratto fino al 2027, il piano dei dirigenti è il seguente: parlare con il centrocampista, motivarlo e chiedergli la stessa enorme disponibilità delle ultime stagioni senza pensare ancora all’addio, insomma tenere la testa totalmente sull’Inter. E in cambio, la disponibilità della società a concedergli un addio “facilitato” nel 2026, quando alla scadenza del contratto mancheranno solo 12 mesi e il giocatore stesso avrà superato i 32 anni.
Per un affare “legato” - Ederson/Calhanoglu - un altro che invece viaggia a prescindere: Leoni. L’Inter vuole talmente tanto il gioiello del Parma da cambiare la sua strategia. Che fin qui è sempre stata quella di ragionare intorno a una cessione per poi tentare l’affondo sul difensore classe 2006. La nuova è questa: il club nerazzurro pensa di portare a termine l’operazione Leoni senza uscite. Un’aggiunta, non una sostituzione. Un investimento per l’oggi e per il domani che può essere considerato centrale, al punto di metterlo in agenda come prioritario, non legandolo ad altri affari. Leoni è il difensore per cui Marotta si è spinto a dire "sì, è sul nostro taccuino. È un profilo interessantissimo anche per il futuro della Nazionale". È il giocatore che il d.s. Ausilio aveva puntato un anno e mezzo fa, non riuscendo però a chiudere l’operazione con la Sampdoria. Ed è un ragazzo su cui lo stesso Chivu è pronto a mettere la mano sul fuoco, per averne testato di persona le qualità. La svolta significa almeno altre due cose. La prima è una conferma: il club nerazzurro ha la disponibilità finanziaria per affondare il colpo. Settanta milioni di euro sono stati già investiti tra Luis Henrique, Bonny e Sucic, altri 30 sono in cantiere per il difensore. Totale 100 milioni, una cifra grande così come budget, una disponibilità che non s’è mai vista dall’estate 2019. E sì, perché proprio fino a 30 milioni Marotta e Ausilio sono pronti a spingersi per vincere il derby col Milan. Seconda cosa: Bisseck non si nuove. Il difensore stato tolto dal mercato, partirebbe davvero solo un’offerta al di fuori della logica. Ed è giusto così: la linea giovani non può partire dalla cessione del tedesco. Non si tratta, allora. Neppure qui.
La Gazzetta dello Sport