Allianz GI: così l’incertezza genera opportunità

I fattori di incertezza che incombono sul mondo degli investimenti possono essere opportunità di rendimento, sempre a patto di avere le competenze adeguate per riconoscere i fondamentali all’interno delle turbolenze di breve. Si può sintetizzate così il messaggio emerso dai Media Days organizzati da Allianz Global Investors a Francoforte.
Occasioni in Europa, nonostante le tante incogniteIl 2025 è caratterizzato da un livello di incertezza economica globale molto elevato, paragonabile a quello della pandemia. Le tensioni geopolitiche e la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina pesano sulla crescita globale, ha sottolineato Stefan Hofrichter, head of global economics& strategy della società di asset management, il quale ha evidenziato come questo concorso di fattori ponga le condizioni per un rallentamento della crescita globale. In questo contesto, l’Europa è attesa a un progresso del Pil inferiore all’1%, con i consumi delle famiglie orientati alla prudenza.
Spinta dalla BceDi positivo, hanno spiegato gli esperti di Allianz GI, c’è che il Vecchio Continente sta adottando politiche fiscali espansive, soprattutto attraverso investimenti in infrastrutture e difesa, che dovrebbero sostenere la crescita strutturale nei prossimi anni. A vedere il bicchiere mezzo pieno contribuisce l’atteggiamento della Bce, più orientata a scelte monetarie accomodanti rispetto alla Fed. Alla luce di questo scenario, l’indicazione è di puntare su una rotazione di portafoglio verso l’azionario europeo, che viene da anni di sottoperformance rispetto agli indici Usa e quindi presenta multipli più contenuti. Allianz Global Investors ritiene che la rotazione verso l'Europa sia solo all'inizio e che ci siano ancora opportunità di investimento, anche grazie a un miglioramento delle prospettive di crescita di lungo termine .
Vince la selezioneL’orientamento dei money manager è comunque di evitare scelte direzionali, preferendo un posizionamento difensivo, selettivo e orientato al lungo termine, con focus sulle aziende che hanno fondamentali robusti e garantiscono diversificazione geografica del business. La minore concentrazione dei titoli nei principali indici europei riduce i rischi specifici rispetto al mercato Usa, dominato dalle cosiddette “Magnifiche 7”, ha ricordato Christoph Berger, cio Equity Europe di Allianz Global Investors. Il quale si è soffermato sui comparti che possono beneficiare maggiormente del quadro di fondo. Dalla difesa all’elettronica, dall’industria alle costruzioni. Un discorso a parte lo meritano le banche, che negli ultimi anni hanno operato una profonda pulizia dei bilanci e oggi beneficiano della domanda crescente di prestiti.
“L'Europa sta rafforzando la propria sovranità in settori strategici come difesa, cybersecurity, intelligenza artificiale e tecnologie avanzate”, ha aggiunto Berger. Ricordando in particolare che la Germania conta quasi metà delle aziende leader nelle nicchie di mercato poco conosciute.
A favore dell’equity europeo, è stato ribadito nel corso dei Media Days, giocano anche le misure adottate negli ultimi tempi per ridurre la burocrazia e stimolare l'innovazione. Così le aziende dell’area sono ben posizionate per cogliere le opportunità offerte dall'adozione dell'intelligenza artificiale.
La velocità del cambiamentoAl di là dell’Eurozona, Allianz GI vede opportunità di rendimento anche nel debito emergente, con l’outlook presentato da Carlos Carranza, edm portfolio manager, e Giulia Pellegrini, lead portfolio manager, che ha posto l’accento sull’importanza di riuscire a leggere i cambiamenti, sempre più rapidi e violenti.
Non mancano, infine, le opportunità nel private debt, come rilevato dalla responsabile del settore Raluca Jochmann. La quale ha evidenziato in particolare le opportunità nel segmento delle infrastrutture, caratterizzato da flussi di cassa importanti, da un tendenziale aggancio all’inflazione e da una volatilità contenuta. “Negli ultimi dieci anni, il mercato delle infrastrutture è cresciuto più del triplo rispetto al resto del private equity”, ha aggiunto Jochmann. Ricordando che in giro per il mondo ci sono tanti investitori istituzionali a caccia di opportunità al di fuori dei mercati regolamentati.
La Repubblica