Saint-Pée-sur-Nivelle nell'attualità: la battaglia della Nivelle, la guerra dimenticata dei Pirenei

Sulle creste che dominano i Paesi Baschi, da Saint-Jean-Pied-de-Port alla foce del Bidasoa, non meno di 80 ridotte testimoniano un passato militare dimenticato. Innanzitutto quello della Rivoluzione e dell'Anno II, che vide le truppe spagnole tentare di attraversare i Pirenei nel 1793 per invadere il sud della Francia. Ma anche quello delle guerre napoleoniche, quando i francesi, cacciati dalla Penisola Iberica dagli eserciti inglese, spagnolo e portoghese, si ritirarono passo dopo passo di fronte all'inesorabile avanzata alleata. Queste battaglie, combattute alla fine del 1813, proseguirono l'anno successivo a Bayonne, Orthez, Aire-sur-l'Adour e Tarbes, concludendosi con l'assedio di Tolosa.
Due comandanti in capo si trovarono quindi uno di fronte all'altro: il marchese di Wellington, futuro vincitore di Waterloo, e il maresciallo Soult, inviato d'urgenza da Napoleone a riorganizzare un esercito che Giuseppe, fratello dell'imperatore e re di Spagna per breve tempo, si era dimostrato incapace di guidare. I suoi avversari lo avevano soprannominato "Pepe Botella", che si può tradurre come "Jojo la Bottiglia".
Una battaglia poco conosciuta
Tommaso Sutherland
Solo le vittorie segnano i ricordi. La battaglia della Nivelle , combattuta duecento anni fa, non è menzionata nei nostri libri di testo scolastici. Ma è menzionata sulla Colonna di Nelson che si erge a Trafalgar Square, nel cuore di Londra. I Paesi Baschi furono tuttavia profondamente segnati da questo periodo che vide scontrarsi 70.000 soldati francesi e 90.000 alleati, tra i mesi di luglio 1813 e febbraio 1814. Una guerra combattuta in un territorio dove all'epoca c'erano solo 40.000 abitanti. I combattimenti costarono la vita a diverse migliaia di soldati. Ma un prezzo pesante fu pagato anche dalle popolazioni locali, costrette a provvedere ai bisogni dei belligeranti, e a volte a vedere le proprie case bruciate, come nel caso di Ascain.
SudOuest