L'Unione Europea e il Regno Unito stanno negoziando un accordo di difesa senza precedenti dai tempi della Brexit

In tutte queste zone, secondo diversi diplomatici a Bruxelles, la situazione si è fatta notevolmente tesa negli ultimi giorni. I negoziatori britannici hanno fatto pressione su diversi stati membri nella speranza di rompere l'unità europea, ma senza successo, ha spiegato uno di loro. Cresce il malcontento all'interno dell'UE, che sta negoziando questa riunificazione con la Gran Bretagna fin da quando quest'ultima ha ufficialmente lasciato l'Unione Europea nel 2020, hanno osservato i diplomatici. Tuttavia, l'arrivo al potere del partito laburista lo scorso anno ha cambiato la situazione e facilitato un riavvicinamento.
Il rafforzamento della minaccia russa e il rischio di un disimpegno americano dal continente europeo hanno rafforzato Londra e Bruxelles nella loro volontà di rafforzare i loro legami . In questo modo, secondo la loro bozza di accordo, i britannici potrebbero presenziare ad alcune riunioni ministeriali dell'UE e viceversa, oppure prendere parte, se lo desiderano, a determinate iniziative europee o missioni militari. L'idea è anche quella di coinvolgere più da vicino l'industria della difesa britannica negli sforzi europei volti a sviluppare la propria base industriale.
Il Regno Unito ha molto da guadagnare da un simile accordo, che potrebbe avvantaggiare le sue aziende di difesa, come BAE Systems e Rolls-Royce. La firma di questo accordo di partenariato è la condizione necessaria per aprire poi nuove discussioni che consentano a Londra di aderire, in una seconda fase, a un programma europeo di acquisti congiunti di armi, attualmente in fase di negoziazione tra i 27.
Quest'ultimo, denominato "Safe", prevede prestiti per 150 miliardi di euro per finanziare congiuntamente l'acquisto di armamenti e progetti in Europa. Diversi paesi extra-UE, come la Norvegia e l'Ucraina, possono già partecipare, in quanto firmatari di un partenariato in materia di difesa e sicurezza simile a quello negoziato tra Londra e Bruxelles. Se il Regno Unito aderisse al programma, verrebbe considerato un produttore europeo, alla stregua di qualsiasi altro Stato membro dell'UE, ha affermato un funzionario europeo.
L'accordo di partenariato deve ancora essere firmato a Londra. Nessuno a Bruxelles si aspetta un fallimento, ma secondo questi diplomatici restano ancora diversi ostacoli da superare. "Non è stato ancora raggiunto un accordo definitivo", ha riconosciuto giovedì un portavoce del governo britannico. La questione dei diritti di pesca è uno dei principali punti ancora in sospeso. Il Regno Unito si è offerto di prorogare di quattro anni l'attuale status quo, che consente ai pescatori "continentali" di accedere alle acque britanniche, in cambio di un accordo sugli standard fitosanitari.
SudOuest