La SNCF avverte del deterioramento della rete ferroviaria

L'azienda chiede ingenti investimenti per evitare che la rete ferroviaria venga deragliata. Ambizione e denaro pubblico, senza i quali la qualità del servizio e la puntualità dei treni verrebbero messe in discussione nel breve termine.
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"Senza investimenti supplementari, la sostenibilità e la performance della rete sono minacciate", si legge in un documento inviato dalla direzione della SNCF a una cinquantina di esperti e rappresentanti eletti per lavorare sulla questione. Documento redatto nell'ambito della conferenza "Ambition France Transports" sulla mobilità e il suo finanziamento, che si tiene fino a luglio. In assenza di investimenti pubblici, la rete ferroviaria francese passerà al secondo posto. Per far fronte a questa sfida, a partire dal 2028 sarà necessario reperire ogni anno diversi miliardi di euro di nuove risorse. Sono in gioco la sostenibilità e le prestazioni delle ferrovie francesi.
La rete sta invecchiando e se non si interviene, 4.000 chilometri di linee ferroviarie saranno a rischio, con un conseguente deterioramento del servizio che interesserà non meno di 2.000 treni al giorno. Entro il 2028 saranno interessate quasi tutte le regioni e, se la procrastinazione dello Stato continuerà, nei prossimi dieci anni saranno interessati circa 10.000 km di linee.
Nel calcolare la quantità di lavori necessari, la SNCF basa i suoi calcoli sulle somme promesse dallo Stato e le ritiene insufficienti. Il bilancio previsto è di 4,5 miliardi di euro all'anno, ma le finanze pubbliche lo consentono oggi? Niente è meno certo. Ecco cosa preoccupa la direzione della SNCF. Per lei, questi 4,5 miliardi annui sono il minimo; ce n'è bisogno di più.
Tra le soluzioni discusse, il gruppo propone di puntare sulle concessioni autostradali tramite l'impiego di mezzi pesanti e camion, da cui si potrebbe ricavare un miliardo di euro. L'idea è quella di tassare i mezzi di trasporto inquinanti per finanziare mezzi più virtuosi. Ma affinché sia davvero efficace, questo approccio deve essere considerato in larga parte a livello europeo. Si tratta, in sostanza, di investimenti in un momento in cui la SNCF, attualmente in attivo, dovrà indebitarsi per garantire il suo futuro e a pochi cablogrammi dalla partenza del CEO Jean-Pierre Farandou, che ha raggiunto i limiti di età e non ha alcuna intenzione di stare a guardare.
Francetvinfo