I ministri europei criticano il piano israeliano per il controllo di Gaza

La Spagna e altre sette nazioni europee hanno condannato domenica il piano di Israele di occupare Gaza City, avvertendo che ucciderebbe un gran numero di civili e costringerebbe quasi un milione di palestinesi ad abbandonare le proprie case.
Venerdì il gabinetto di sicurezza del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dato il via libera ai piani per una grande operazione per conquistare la città di Gaza, scatenando un'ondata di critiche a livello nazionale e internazionale.
In una dichiarazione congiunta, i ministri degli Esteri degli otto paesi hanno affermato che la decisione "non farà che aggravare la crisi umanitaria e mettere ulteriormente in pericolo la vita degli ostaggi rimasti".
Secondo una copia della dichiarazione rilasciata dal Ministero degli Esteri spagnolo, si stima che l'operazione potrebbe portare a un "numero inaccettabilmente alto di vittime e allo sfollamento forzato di quasi un milione di civili palestinesi".
Hanno inoltre avvertito che l'offensiva e l'occupazione pianificate di Gaza City rappresenterebbero "un ostacolo importante all'attuazione della soluzione dei due stati, l'unica via verso una pace globale, giusta e duratura".
Oltre alla Spagna, la dichiarazione è stata firmata dai ministri degli esteri di Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Portogallo e Slovenia.
Le potenze straniere, tra cui alcuni alleati di Israele, hanno fatto pressioni per un cessate il fuoco negoziato per garantire il ritorno degli ostaggi e contribuire ad alleviare la crisi umanitaria nella Striscia.
Nonostante le reazioni negative e le voci di dissenso da parte dei vertici militari israeliani, Netanyahu è rimasto irremovibile sulla decisione di conquistare Gaza City.
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