Trump punta l'arma tariffaria contro l'India

Washington. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato ieri, 4 agosto, che aumenterà "sostanzialmente" i dazi doganali sull'India come rappresaglia per l'acquisto di grandi volumi di petrolio russo, una pratica che, a suo dire, contribuisce a finanziare la guerra in Ucraina.
"L'India non solo acquista enormi quantità di petrolio russo, ma poi, gran parte del petrolio acquistato, lo rivende sul mercato libero con enormi profitti", ha accusato Trump sul suo social network Truth. "Non gli importa quante persone in Ucraina vengano uccise dalla macchina da guerra russa".
Il presidente repubblicano ha affermato che, a causa di queste azioni, aumenterà significativamente i dazi che l'India paga sulle esportazioni verso gli Stati Uniti, sebbene non abbia specificato in quale percentuale o quando la misura verrà implementata. Washington attualmente impone una sovrattassa del 10% sui prodotti indiani, che potrebbe essere aumentata al 25% giovedì prossimo, secondo fonti ufficiali.
La misura fa seguito a una precedente minaccia lanciata da Trump la scorsa settimana, quando aveva affermato che l'India avrebbe dovuto affrontare una nuova tariffa del 25% e una sanzione ancora non specificata se non avesse cambiato posizione sul petrolio russo.
Rifiuto totale
Nuova Delhi ha respinto gli avvertimenti di Trump. Due fonti del governo indiano hanno dichiarato a Reuters che il Paese continuerà ad acquistare petrolio greggio russo nonostante le pressioni degli Stati Uniti.
"L'India adotterà tutte le misure necessarie per proteggere i propri interessi nazionali e la propria sicurezza economica", ha affermato il portavoce del Ministero degli Esteri Randhir Jaiswal, definendo la minaccia "ingiustificata e irragionevole".
Dall'inizio della guerra in Ucraina, l'India è diventata uno dei principali acquirenti di petrolio russo scontato, sostenendo di rivolgersi a questa fonte dopo che i suoi fornitori tradizionali hanno reindirizzato le spedizioni verso l'Europa.
Oltre all'impatto economico, la decisione di Trump arriva nel contesto del suo fallito tentativo di raggiungere rapidamente un accordo di pace con il presidente russo Vladimir Putin. Dopo il fallimento, Trump ha inasprito la sua retorica e ora minaccia sanzioni economiche contro Mosca se non porrà fine al conflitto entro venerdì prossimo.
L'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff incontrerà Putin questa settimana nel tentativo di sbloccare i negoziati.
Shock tariffario in Svizzera
Dopo l'annuncio di Donald Trump di una tariffa del 39% sulle sue importazioni, la Svizzera, ancora sotto shock, ha dichiarato lunedì di voler proseguire i negoziati con gli Stati Uniti per "presentare un'offerta più allettante".
Il Consiglio federale, ovvero il gabinetto di governo del Paese, ha sottolineato la propria determinazione a proseguire le discussioni con gli Stati Uniti, se necessario, oltre la scadenza del 7 agosto, fissata dal presidente Donald Trump per l'entrata in vigore dei dazi.
In una dichiarazione si afferma che la Svizzera si impegna a garantire un trattamento equo rispetto ai suoi principali concorrenti commerciali, ma non vengono forniti dettagli su cosa potrebbe offrire il governo svizzero, in quanto al momento non sta prendendo in considerazione alcuna contromisura.
Eleconomista