Un appello per la prevenzione e la sensibilizzazione sull'epatite C

Articolo di opinione di Joana Calvão, del Centro Studi sulle Malattie Epatiche SPMI
La Giornata internazionale di sensibilizzazione sull'epatite C, celebrata il 1° ottobre, ci ricorda che questa infezione continua a rappresentare un problema di salute pubblica, anche in un momento in cui le cure consentono tassi di guarigione molto elevati.
Si stima che circa 50 milioni di persone in tutto il mondo convivano con l'epatite C cronica e che ogni anno si verifichino circa 1 milione di nuovi casi. Nel 2022, oltre 240.000 persone hanno perso la vita a causa di gravi complicazioni della malattia, in particolare cirrosi e carcinoma epatocellulare.
In Portogallo si stima che circa lo 0,5% della popolazione abbia già avuto contatti con il virus, il che corrisponde a circa 100.000 persone, anche se solo una parte presenta un'infezione attiva.
Questi numeri possono sembrare insignificanti, ma nascondono realtà preoccupanti nei gruppi vulnerabili, come i consumatori di droga per via endovenosa o le persone in carcere, dove la prevalenza è molto più alta.
L'epatite C è una malattia silente che può rimanere asintomatica per anni, rendendo difficile la diagnosi precoce e aumentando il rischio di gravi complicazioni. La buona notizia è che, a differenza di molte malattie croniche, l'epatite C può essere curata.
Gli antivirali ad azione diretta eliminano il virus in oltre il 95% dei casi attraverso trattamenti brevi, sicuri e ben tollerati. Affinché questi benefici raggiungano tutti, è essenziale l'identificazione precoce dell'infezione.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità si è posta l'obiettivo di eliminare l'epatite C come minaccia per la salute pubblica entro il 2030, proponendo di ridurre le nuove infezioni del 90% e la mortalità associata del 65%. Il Portogallo ha sottoscritto questo impegno e ha compiuto progressi significativi, ma per raggiungere questo obiettivo è essenziale rafforzare lo screening e la sensibilizzazione.
Dovrebbero essere sottoposti al test le persone che hanno ricevuto trasfusioni di sangue prima del 1992, coloro che hanno fatto uso di droghe iniettabili, coloro che hanno avuto tatuaggi o piercing in ambienti non sicuri, i pazienti sottoposti a emodialisi, le persone affette da HIV o epatite B, gli operatori sanitari con esposizione professionale al sangue e le popolazioni in situazioni di maggiore vulnerabilità sociale.
Il test è semplice, rapido e gratuito. In caso di esito positivo, consente di avviare un trattamento curativo che non solo protegge la salute della persona infetta, ma contribuisce anche a interrompere la catena di trasmissione.
In questa Giornata Internazionale di Sensibilizzazione sull'Epatite C, è importante ricordare che l'eliminazione di questa infezione non dipende solo dalle strategie di salute pubblica, ma anche dall'impegno di ognuno di noi. Informarsi, riconoscere i fattori di rischio, parlare apertamente della malattia senza pregiudizi e incoraggiare familiari e amici a sottoporsi al test almeno una volta nella vita sono azioni individuali che fanno la differenza.
L'epatite C è curabile e la sua eliminazione è un obiettivo alla nostra portata, ma diventerà realtà solo se tutti noi assumeremo un ruolo attivo nella sensibilizzazione e nella difesa della salute di tutti.
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