Sveglia per l'Europa

In periodi di elevata incertezza, la sostenibilità dei mercati finanziari è sempre una preoccupazione per tutti, a causa dell'impatto che può avere sull'economia reale e del modo in cui le società civili possono essere direttamente colpite.
In un mondo sempre più globale, determinato dalla prossimità indotta dalla tecnologia e dalla democratizzazione dell'informazione, e che si riscontra naturalmente e in modo significativo nei mercati finanziari, è importante garantire la permanenza di equilibri di potere che impediscano, o mitighino, posizioni eccessivamente dominanti che potrebbero portare a situazioni estreme di autorità, divenute irreversibili e con conseguenze indesiderate.
È in un contesto globale in cui cominciano a emergere segnali di minaccia a questi equilibri che gli agenti europei devono riflettere, in senso più ampio, ma in particolare nel contesto dei mercati finanziari.
Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un'estrema incertezza riguardo al profilo e al comportamento dei mercati finanziari nel medio e breve termine.
Stiamo vivendo forse uno dei momenti più imprevedibili della storia recente.
L'Europa, in quanto parte integrante dell'ordine globale, emerge in questo scenario come un attore chiave, sia per fattori esogeni che endogeni. Credo che l'Europa dovrebbe considerare questa realtà come il "momento" per rivendicare il suo ruolo di agente decisionale e attivo a livello globale, un ruolo che altri blocchi hanno perso negli ultimi decenni.
La narrazione di un'ascesa lineare dell'euro come valuta di riserva globale, ad esempio, merita un'analisi più approfondita. Sebbene il dollaro USA mantenga la sua posizione dominante (58% delle riserve globali), secondo i dati pubblicati a giugno di quest'anno dalla Banca Centrale Europea (BCE) , l'euro rappresenta attualmente quasi il 20% di queste riserve, a dimostrazione della sua stabilità e del ruolo cruciale che svolge come pilastro in un sistema monetario sempre più multipolare e complesso.
I segnali che abbiamo osservato dai decisori europei rivelano la percezione che l'Europa, lungi dall'adottare una posizione passiva in questo contesto, stia promuovendo la ridefinizione delle regole del gioco attraverso un approccio combinato di innovazione normativa, resilienza bancaria e un impegno pionieristico per la sostenibilità. Questa è la nuova bussola e i driver che guidano il posizionamento dell'Europa nel panorama finanziario globale.
L'Europa ha assunto un ruolo guida a livello mondiale nella creazione di un quadro normativo che promuova stabilità, trasparenza e innovazione nei mercati finanziari. Con l'attuazione di normative come il MiCA (Mercati delle criptovalute) e l'AI Act tra il 2024 e il 2025, l'Europa non solo regolamenta nuovi asset e tecnologie, ma crea anche un ambiente sicuro per il loro sviluppo. Questo approccio proattivo tutela consumatori e investitori e promuove un ecosistema di innovazione che attrae talenti e capitali, posizionandoci all'avanguardia nell'economia digitale.
Un solido quadro normativo, a sua volta, crea un terreno fertile per la resilienza e la crescita del settore bancario europeo. Nel 2024, le principali banche della regione hanno registrato una crescita del fatturato del 14%, un chiaro segnale di vitalità, secondo i dati di GlobalData . Questa solidità, unita a un'ondata di consolidamento strategico, sta creando istituzioni più forti, più efficienti e, di conseguenza, più competitive. Sebbene sfide come la normalizzazione dei tassi di interesse nel 2025 richiedano una gestione attenta, la costante attenzione all'efficienza e alla trasformazione digitale posiziona le banche europee su una traiettoria di successo.
Ma la vera avanguardia di questa evoluzione finanziaria trova la sua massima e più incisiva espressione nell'ambito della sostenibilità. L'Europa non si limita più a parlare di finanza verde, ma la sta implementando. Ad esempio, nel 2024, la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha raddoppiato i suoi investimenti in Portogallo , con un importo record di oltre 1,1 miliardi di euro destinati alla finanza verde. Circa il 63% di questi finanziamenti è destinato direttamente all'azione per il clima. Questo impegno, rafforzato da programmi ambiziosi come Horizon Europe e dalla crescente integrazione dei criteri ESG, sta trasformando radicalmente la nostra economia e creando un paradigma di crescita prospero e responsabile.
Tutto questo contesto creerà sicuramente un ambiente estremamente favorevole allo sviluppo e alla solidità dei mercati finanziari europei, elevandoli a un livello globale più elevato dal punto di vista degli investitori. Impariamo noi europei a non cadere nella trappola di una regolamentazione che si trasforma in "burocrazia" e, regolamentando, "deregolamentiamo".
Se ciò non viene garantito, non abbiamo dubbi che il mercato, in senso lato, cercherà di trovare il proprio equilibrio adottando regole proprie. La regolamentazione è benvenuta, ma considerando il nuovo paradigma dell'informazione e della tecnologia che ha già cambiato la forma dei mercati finanziari.
Il nuovo ruolo dell'Europa nei mercati finanziari è inequivocabilmente quello di pioniere strategico. Adottando una regolamentazione intelligente, promuovendo un settore bancario resiliente e guidando la transizione globale verso un'economia verde, l'Europa si sta adattando e costruendo un nuovo futuro. Per le istituzioni finanziarie, questo è un momento di enormi opportunità e, soprattutto, di responsabilità: partecipare attivamente a questa trasformazione e guidare la strada è fondamentale per coloro che aspirano a prosperare nella nuova era dei mercati finanziari.
Amministratore delegato e responsabile della tesoreria presso Bison Bank
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