Il fascino dei paesi "proibiti"

È l'alba e sto vagando per un quartiere povero alla periferia di Medellín, tragicamente noto per il cartello della droga di Pablo Escobar. Mi godo la brezza dopo una giornata di caldo intenso. Non ci sono lampioni e solo la luce della luna mi permette di vedere nella penombra, punteggiata dai fari a zigzag di un'auto. Suona musica ad alto volume e si avvicina lentamente, barcollando sulle numerose buche della strada.
"Ti sei perso? Hai bisogno di qualcosa? Vuoi un passaggio?" mi chiedono. Apprezzo la loro gentilezza, ma rifiuto. Spiego lo scopo del viaggio. Ridono come se fossi pazzo, mi suggeriscono di badare a me stesso e proseguono per la loro strada.
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