Faro, la capitale dell'Algarve

Quanto è bella la democrazia ,
Di recente gli elettori sono stati chiamati alle urne per eleggere una nuova Assemblea della Repubblica e presto dovranno nuovamente esprimere la loro volontà nell'elezione della forza politica che determinerà le loro vite, nel bene e nel male, nel loro governo locale .
In queste elezioni, il legame diretto con i candidati – persone in carne e ossa come gli elettori – e la loro conoscenza della comunità prevalgono sugli elogi che le forze politiche spesso tributano ai loro candidati. Tuttavia, per tutti, le loro storie di vita e i successi civici passati determinano la scelta che gli elettori fanno in base alla loro valutazione. Da qui la natura specificatamente circostanziale delle elezioni locali, che si riflette sempre nei voti degli elettori.
I Partiti lo sanno bene e mentre nelle elezioni per l'Assemblea della Repubblica si permettono di mettere in cima alla lista personalità che spesso non hanno alcun legame noto con la circoscrizione per cui si candidano, sentendo in alcuni casi addirittura il bisogno di invocare una lontana esperienza o un antenato, nelle elezioni amministrative si preoccupa di presentare personalità ben radicate nella comunità, se ne hanno una, con una nota attività civica, una stima riconosciuta dai cittadini e un rigore ben identificato nella loro passata pratica della vita civica.
Ovviamente nelle proposte elettorali emergono visioni diverse, ma tutte cercano soggettivamente, dal loro punto di vista, la soluzione ai desideri della Comunità che intendono servire, con l'unico inconveniente che i candidati meno introdotti hanno più difficoltà a identificare tali desideri, da qui la difficoltà del loro riconoscimento elettorale.
Spetta all'elettore scegliere, votare è scegliere i progetti e i percorsi che gli sembrano più appropriati, avere fiducia nella personalità che gli offre maggiori garanzie non solo di rispetto dell'impegno elettorale assunto, ma anche di capacità di realizzare quanto si propone.
Spetta all'elettore intravedere, attraverso l'opacità della nebbia della controversia elettorale, il rigore civico riflesso nel percorso passato della persona eletta, così come l'integrazione di ogni persona nella società che intende servire, nonché il valore del "lavoro svolto", come si dice.
Tutto questo si svolgerà durante la "battaglia" elettorale di Faro, dove molte voci preoccupate esprimono dubbi sulla sopravvivenza della capitale. La paura è comprensibile; il mondo gira a vuoto e molte aspirazioni di lunga data non si sono realizzate. Ma da lì a mettere in discussione l'importanza storica e la rilevanza di Faro oggi il passo è enorme.
Se Faro non fosse la capitale che è, non avrebbe personaggi così in vista in competizione per la leadership municipale, tra cui il presidente dell'Associazione dei comuni dell'Algarve, due dei membri più importanti dell'Assemblea della Repubblica, in prima fila nei rispettivi gruppi parlamentari, uno addirittura leader del suo gruppo, un altro che molti identificano come la voce dei cittadini dell'Algarve, una carica che certamente abbandonerà con rammarico come membro del Parlamento, nonostante sia stato eletto di recente.
Se Faro non fosse la capitale che è, il secondo Gruppo parlamentare dell'Assemblea della Repubblica non sarebbe disposto a rinunciare al suo leader parlamentare per occupare la presidenza della Camera per la quale, come annunciato, si candida, nella lontana città di Faro, ma che è la capitale dell'Algarve.
Se Faro non fosse la capitale che è, uno dei candidati, Cristóvão Norte, non avrebbe già annunciato che, una volta eletto, avrebbe creato un nuovo organo municipale, il Consiglio dei Presidenti, integrando i Presidenti dei Poteri Deliberativo ed Esecutivo. Questa fusione annunciata – l'organo di vigilanza all'interno dello stesso organo di vigilanza – sembra strana ed estranea alla prassi democratica raggiunta ad aprile, ma sarà una proposta che ritiene necessaria per lo sviluppo della città. Spetterà agli elettori ratificarla o meno.
Solo il presidente dell'Associazione dei comuni dell'Algarve (AMAL), António Pina, che guida la proposta del PS, mostra una candidatura esente da così gravi turbamenti personali e politici, poiché il limite di mandato gli impedisce di candidarsi per l'autorità locale in cui ha ricoperto tre mandati consecutivi e quindi non interrompe alcun contratto elettorale precedentemente assunto, potendo comunque vantare una lunga e nota storia di governo locale.
Ma una cosa è certa: se Faro non fosse la città importante che è, la capitale dell'Algarve, non ci sarebbe un membro del Parlamento disposto a smettere di essere la voce degli elettori dell'Algarve nella Camera della Democrazia, un leader parlamentare senza esperienza a Faro che riconoscesse l'importanza di Faro e quindi disposto ad assumere la presidenza della sua Camera, e il presidente dell'AMAL che ambisce a continuare il suo servizio municipale nella Camera della capitale, così come altre candidature che non mancheranno di presentarsi.
Se non altro, l’esigenza segnalata da una forza politica, il PSD, di riunire in un unico Organo – deliberativo, esecutivo, forse consultivo, al massimo livello del Comune – i Presidenti del Potere Esecutivo e Deliberativo degli enti locali, nonostante qualche apparente distorsione democratica, mostra chiaramente come Faro, capoluogo dell’Algarve, mantenga tutta la sua ampia rilevanza.
Lunga vita alla capitale dell'Algarve! Lunga vita a Faro!
27 giugno 2025*Cittadino farense
Jornal do Algarve