Ana Carolina Amaral: Lula testa l'idea di un nuovo fondo e Itamaraty attenua la sua posizione sui combustibili fossili.

In una tabella, il documento elenca gli scopi di ciascun punto all'ordine del giorno in fase di negoziazione, quali sarebbero le conseguenze, quali gruppi sono disposti a negoziare l'eliminazione dei combustibili fossili da tale punto e quali gruppi non accetterebbero la proposta.
I paesi membri dell'OPEC si oppongono a qualsiasi possibilità di negoziati formali sui combustibili fossili. I paesi sviluppati, soprattutto quelli europei, preferirebbero discutere la questione nell'ambito del Global Balance Dialogue, in seguito al documento che ha sancito una "transizione dai combustibili fossili" alla COP28 di due anni fa.
Nel contesto dell'agenda per una transizione giusta, anch'essa parte dei negoziati formali, lo scenario cambia: alcuni paesi sviluppati temono che la questione possa innescare un "trasferimento di oneri", cosicché il compito di sbloccare l'esportazione di combustibili fossili ricada sui paesi più ricchi. Non sorprende che sia proprio all'interno di questa agenda che l'esportazione di combustibili fossili ottenga maggiore sostegno tra i paesi in via di sviluppo.
Secondo il documento, questa possibilità gode del sostegno dei paesi del cosiddetto Sud del mondo, delle piccole nazioni insulari, e supererebbe persino le resistenze di India e Sudafrica. Questo perché il termine "giusta transizione" implica un equilibrio di variabili socioeconomiche che consentirebbe a questi paesi di raggiungere la giustizia climatica.
L'unica possibilità che non piace a nessuno, e che ha maggiori probabilità di essere seguita, è che la tabella di marcia entri nell'agenda d'azione come dichiarazione politica, senza alcun vincolo giuridico.
La tabella di marcia per uscire dai negoziati è anche ciò che più soddisfa Itamaraty (il Ministero degli Affari Esteri brasiliano). La diplomazia brasiliana è preoccupata per il conflitto proveniente dall'estero, poiché i paesi in via di sviluppo sono disposti a ritardare l'agenda della COP finché non riusciranno a riaprire i negoziati sul finanziamento, che si sono conclusi con la frustrazione della COP29.
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