I sogni di Pepe

Il testo che segue è stato pubblicato prima della morte dell'ex presidente uruguaiano José Mujica, avvenuta martedì (13). Mujica era affetto da un cancro esofageo terminale e nelle ultime settimane aveva ricevuto cure palliative.
Di Leonardo Lima*
Dopo decenni di dedicato servizio al suo Paese, in particolare in difesa della democrazia, dell'uguaglianza e della giustizia sociale, l'emblematico leader della sinistra latinoamericana José "Pepe" Mujica è uscito allo scoperto per annunciare pubblicamente, in particolare ai suoi compatrioti uruguaiani, che sta raggiungendo la fine della sua vita a causa di un cancro all'esofago che è entrato in fase metastatica, raggiungendo altri organi. "Il guerriero ha diritto al riposo", come disse in tono di addio all'inizio di quest'anno.
Sapete quali sono quelle coincidenze che sembrano uno scherzo della vita? Direi che il documentario Os Sonhos de Pepe, in uscita nei cinema brasiliani alla fine del 2024, si aggiunge sicuramente alla lista di eventi che seguono per celebrare, in modo celebrativo, un personaggio storico la cui esistenza in carne e ossa è stata/sarà interrotta bruscamente. Il film del regista Pablo Trobo, che approfondisce le idee filosofiche, politiche e sociali di Pepe Mujica sul futuro del nostro pianeta, non poteva quindi uscire in un momento più opportuno, poiché finisce per valorizzare la prospettiva umanista e d'avanguardia del pensiero critico sviluppato nel corso degli anni dal suo premiato.
Sebbene richiami aspetti importanti del percorso di Pepe - dal periodo in cui fu guerrigliero per il gruppo Tupamaros e prigioniero politico durante la dittatura militare agli anni in cui ricoprì la presidenza dell'Uruguay e, in seguito, fu senatore -, l'obiettivo di Pepe's Dreams è guardare al futuro nei suoi prossimi trent'anni. Ciò avviene sulla base di quella che Mujica ritiene essere la strada verso un altro mondo possibile, in cui i livelli allarmanti di disuguaglianza dei redditi saranno un ricordo del passato e sarà possibile raggiungere un equilibrio sostenibile nel rapporto tra esseri umani e natura.
Seguiamo poi Pepe nei suoi viaggi in giro per il pianeta, visitando paesi diversi come gli Stati Uniti, il Brasile e il Giappone, per diffondere le sue idee, tenendo sempre presente l'importanza del dialogo diretto con il pubblico, che si tratti di funzionari governativi e autorità nazionali o di giovani studenti. Con modi cordiali e amichevoli, con un sorriso discreto ma accogliente immancabilmente stampato sul volto, sembra riprodurre, attraverso la forza retorica che caratterizza il suo discorso, il misticismo che ha proiettato l'Uruguay nel concerto delle nazioni nel corso della sua storia, nonostante sia un paese piccolo in termini di territorio e popolazione assoluta. In un certo senso, è come se, parlando al microfono in ogni conferenza o intervista rilasciata, Pepe argomentasse con la stessa maestria di Obdúlio Varela o Luís Suárez in campo con la maglia della Celeste Olímpica.
Le parole del vecchio saggio, fedele a uno stile di vita semplice, locale nella sua base materiale ma universale nella sua condizione umana, vengono amplificate attraverso alcune scelte tecnico-estetiche con cui Pablo Trobo porta alla luce i sogni più intimi di Pepe Mujica. Oltre al fascino della colonna sonora, che utilizza il classico O Trenzinho do Caipira di Villa-Lobos, ciò che colpisce in modo particolare è l'uso di effetti digitali che si appropriano dello schermo senza alcun pudore o riserva, come se fossero la prova che la bellezza inavvertitamente evocata da quelle immagini - rese reali grazie ai progressi tecnologici del presente, un tempo una mera utopia - è in realtà un invito rivolto allo spettatore a credere che gli ideali di Pepe, considerati oggi utopici, potrebbero anche realizzarsi. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario che la prassi degli individui e delle collettività venga riorientata verso uno stile di vita che neghi con veemenza i presupposti predatori del modo di produzione capitalista, che stanno conducendo l'umanità all'autoestinzione.
I sogni di Pepe assumono i contorni di un testamento intellettuale lasciato alle generazioni future. Oltre alla sua difesa incondizionata delle idee progressiste della sinistra, Pepe, in questo documentario, dimostra la sua capacità di promuovere un dialogo aperto e franco su temi che preoccupano sempre più tutti. Anche chi la pensa diversamente da lui un giorno riconoscerà quanto Pepe fosse visionario, riuscendo ad affrontare con successo temi che, nel breve e medio termine, saranno probabilmente considerati banali. Per quanto riguarda il film in sé, abbiamo qui un esempio di un'opera all'altezza della sua natura cinematografica, poiché documenta, con una felicità senza pari, l'utopia necessaria di qualcuno che ha osato sognare da sveglio mentre gli altri intorno a lui dormono solo in una splendida culla prodotta sulla base di avidità e incoscienza.
Titolo originale: Los Sueños de Pepe - Movimiento 2052
Regia: Pablo Trobo
Anno di uscita: 2024
Paese: Uruguay
Durata: 86 minuti
Testo originariamente pubblicato su temquever.com.br
* Sociologo, critico cinematografico per la pagina Cine Mulholland
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