Trump va avanti con l'acquisto del 10% di Intel

Gli Stati Uniti procederanno con l'acquisizione del 10% del colosso americano dei processori Intel. Questa transazione sarà il risultato della conversione di aiuti pubblici in capitale e consentirà l'iniezione di circa 10 miliardi di dollari (8,5 miliardi di euro) nell'azienda in difficoltà.
L'accordo è stato sponsorizzato da Donald Trump, che ha incontrato venerdì scorso il CEO di Intel, Lip-Bu Tan. Pochi giorni prima, il presidente degli Stati Uniti aveva chiesto le dimissioni del CEO di Intel a causa di presunti conflitti di interesse, sollevando sospetti di legami con aziende cinesi.
Donald Trump chiede le dimissioni “immediate” del CEO di Intel
In una dichiarazione rilasciata dopo l'incontro, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che Tan "si è presentato con l'intenzione di salvare il suo posto di lavoro e ha finito per donare 10 miliardi di dollari (in azioni) agli Stati Uniti. E noi abbiamo accettato".
L'accordo tra l'azienda e la Casa Bianca prevede l'acquisizione del 9,9% del capitale di Intel a 20,47 dollari per azione, con uno sconto del 4% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì. L'acquisizione dei 433 milioni di azioni sarà finanziata con i 5,7 miliardi di dollari di sussidio non versato assegnati all'azienda durante la presidenza di Joe Biden ai sensi del Chips Act. I restanti 3,2 miliardi di dollari sono stati assegnati a Intel attraverso il programma Secure Enclave, promosso anch'esso dalla precedente amministrazione democratica.
Nonostante questo boom finanziario, gli analisti citati da Reuters ritengono che l'importo non sia sufficiente a risollevare Intel dai suoi problemi finanziari e operativi. Affermano che l'azienda ha bisogno di trovare clienti esterni per il suo innovativo microprocessore di 14a generazione, il 14A. L'attuale CEO, in carica da marzo, aveva già avvertito che questo investimento continuerà solo se riuscirà ad assicurarsi nuovi clienti.
L'operazione Intel è l'ennesimo intervento di Trump e della sua amministrazione nel mondo degli affari. Un esempio recente è stato l'accordo con Nvidia, un concorrente di Intel, che apre il mercato cinese al chip H2O. In cambio, il governo degli Stati Uniti riceverà il 15% dei ricavi.
Nel settore della difesa, il Pentagono è diventato il maggiore azionista di una piccola società mineraria, MP Materials, per incrementare la produzione di terre rare nel Paese. Un altro esempio è la "golden share", un'azione con diritti preferenziali, incluso il diritto di veto, che faceva parte dell'accordo che ha permesso a Nippon Steel di acquisire US Steel.
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