La Corte Suprema Federale rimuove dall'ordine del giorno il caso con un impatto stimato sull'INSS di 419 miliardi di R$

La Corte Suprema Federale (STF) ha rimosso dall'ordine del giorno un caso che valuta se l'assistenza alimentare erogata in contanti e regolarmente abbia natura salariale e, pertanto, faccia parte della retribuzione del lavoratore che serve come base per il calcolo dello sconto dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INSS).
Il caso ha il valore più elevato tra le cause contro agenzie governative e fondazioni, stimato in 419,4 miliardi di R$. La causa avrebbe dovuto essere discussa dai giudici in una sessione plenaria virtuale tra il 22 e il 29 agosto. Non è stata ancora fissata una nuova data per la questione.
La questione nasce dalla convinzione del National Uniformization Panel (TNU) della Corte federale che, in alcune situazioni, la natura del beneficio sia lo stipendio, il che consentirebbe di richiedere la revisione dei pensionamenti all'INSS.
Secondo la decisione della TNU, fino al 10 novembre 2017, l'assistenza alimentare versata in contanti e regolarmente, oppure tramite buoni pasto, voucher o equivalenti, è considerata stipendio e può essere inclusa nel calcolo delle prestazioni pensionistiche.
A partire dal giorno successivo alla decisione, solo i pagamenti di assistenza alimentare effettuati in contanti saranno considerati salari e, pertanto, potranno essere inclusi nel calcolo delle prestazioni previdenziali. Questa data tiene conto dell'efficacia della riforma del lavoro.
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