I mercati azionari si consolidano negli Stati Uniti e in Europa

A luglio 2025, l'indice ISM dell'attività nel settore dei servizi statunitense è sceso a 50,1, in calo rispetto al 50,8 di giugno e al di sotto delle aspettative del mercato, pari a 51,5. Questo risultato indica una quasi stagnazione dell'attività nel settore, poiché l'indice rimane solo leggermente al di sopra della soglia dei 50 punti che separa la crescita dalla contrazione.
Le sottocomponenti dell'indice hanno mostrato un andamento negativo, con cali dell'attività complessiva, dei nuovi ordini e dell'occupazione, evidenziando un significativo rallentamento delle dinamiche economiche in questo settore. Al contrario, l'indice dei prezzi pagati è salito significativamente al 69,9%, il valore più alto da ottobre 2022, segnalando una forte pressione inflazionistica e ravvivando i timori di stagflazione nella seconda metà dell'anno.
I dati sull'occupazione pubblicati giovedì 7 agosto 2025 hanno mostrato ulteriori segnali di rallentamento del mercato del lavoro statunitense. Le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione sono salite a 226.000 nella settimana conclusasi il 2 agosto, con un aumento di 7.000 unità rispetto alla settimana precedente e al di sopra delle aspettative degli analisti. Sebbene questo numero si mantenga entro livelli storicamente positivi, rappresenta il livello più alto dall'inizio di luglio e suggerisce un leggero deterioramento delle condizioni occupazionali.
Ancora più preoccupante è l'andamento delle richieste di sussidio di disoccupazione in corso, aumentate di 38.000 unità, raggiungendo quota 1,974 milioni, il livello più alto da novembre 2021. Questo indicatore, che misura il numero di persone che continuano a ricevere sussidi di disoccupazione, mostra che molti lavoratori impiegano più tempo a trovare di nuovo lavoro nel mercato del lavoro.
Questi dati corroborano la percezione di un rallentamento economico in corso negli Stati Uniti. Il mercato del lavoro sta seguendo un andamento non nuovo negli ultimi trimestri: le aziende evitano licenziamenti di massa, ma al contempo non assumono. Questa dinamica contribuisce a un graduale aumento della disoccupazione di lunga durata e solleva nuovi dubbi sulla solidità della crescita economica statunitense nei prossimi mesi.
Questi dati hanno alimentato le speculazioni su un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense. Tuttavia, la combinazione di un'economia più debole e di un'inflazione ancora elevata suscita preoccupazione tra gli analisti, che mettono in guardia dalle sfide che la banca centrale potrebbe dover affrontare nella conduzione della sua politica monetaria nei prossimi mesi. Sono tornati i timori di stagflazione.
Tuttavia, la probabilità di un taglio di 25 punti base da parte della Fed nella riunione del 17 settembre è ora del 92%, rafforzando la convinzione del mercato che un allentamento della politica monetaria sia imminente.
Settore industriale e tecnologico – Germania
Siemens ha registrato un calo del 7% dell'utile industriale trimestrale, a 2,82 miliardi di euro, in linea con le previsioni, gravato dall'indebolimento del dollaro e dai costi di ristrutturazione. Il fatturato è aumentato del 3%, superando le aspettative. Nonostante l'incertezza economica e l'impatto valutario, l'azienda ha confermato il suo obiettivo annuale e mantiene prospettive di crescita moderate per il 2025.
Farmacista – USA
Eli Lilly ha rivisto al rialzo le previsioni di utili e fatturato per il 2025, trainata dalla forte domanda dei suoi farmaci dimagranti Zepbound e Mounjaro, che hanno superato le stime degli analisti. Ciononostante, le azioni sono scese di oltre il 10% dopo i risultati deludenti del suo farmaco orale orforglipron. L'azienda prevede ora un fatturato annuo compreso tra 60 e 62 miliardi di dollari e un utile rettificato tra 21,75 e 23 dollari per azione.
Automobile – Giappone
Toyota prevede un impatto di circa 9,5 miliardi di dollari a causa dei dazi statunitensi su veicoli e componenti importati, il che ha portato a una revisione al ribasso del 16% delle sue previsioni di utile operativo annuo a 3,2 trilioni di yen. Nel trimestre aprile-giugno, l'utile operativo è sceso a 1,17 trilioni di yen, appesantito dalle perdite in Nord America, sebbene abbia superato le previsioni degli analisti.
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