Gli agenti di Abin minacciano uno sciopero per chiedere la rimozione del direttore incriminato da PF

I dipendenti dell'Agenzia di Intelligence Brasiliana (Abin) hanno rilasciato una dichiarazione questo venerdì 20, convocando una riunione per lunedì prossimo, 23. Durante l'incontro, verrà discussa la richiesta di rimozione del direttore generale dell'ente, Luiz Fernando Corrêa. La categoria discute anche della possibilità di dichiarare uno sciopero per fare pressione sull'attuale direttore affinché si dimetta. Abin afferma di collaborare alle indagini.
Martedì 17, i dipendenti avevano già chiesto le dimissioni di Corrêa. L'alto funzionario, che rimane al comando dell'agenzia, è sospettato di aver ostacolato le indagini sulla manipolazione dei servizi segreti brasiliani a fini politici da parte dell'ex presidente Jair Bolsonaro.
Corrêa, mantenuto nella carica di direttore generale dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT), è tra le 35 persone incriminate dalla Polizia Federale nel rapporto finale dell'inchiesta sull'"Abin parallelo", una struttura presumibilmente utilizzata dall'ex presidente Jair Bolsonaro per spiare illegalmente i suoi oppositori politici e attaccare le macchine per il voto elettronico. Potrebbe aver agito in "collusione" con i funzionari sotto inchiesta per ostacolare le indagini.
Nella nota diffusa oggi, l'Intelis (Unione dei professionisti dell'intelligence statale di Abin) esprime il suo malcontento per il mantenimento del direttore generale incriminato nella carica e cita "la mancanza di dialogo e di azioni da parte del ministro della Casa Civile con i funzionari pubblici".
Nel corso della riunione, i funzionari pubblici dovranno deliberare “sull’indicazione di uno sciopero per protestare contro il trattamento riservato dal governo federale all’intelligence dello Stato brasiliano”.
L'ente utilizza la dichiarazione anche per citare altri problemi, come "la mancanza di controllo sulle questioni riservate da parte della Polizia federale e del Ministero della giustizia".
In un rapporto redatto dalla Polizia Federale (PF), il consigliere Carlos Bolsonaro (PL-RJ) viene citato come la "mente" di una struttura di spionaggio illegale creata durante il governo di suo padre.
Il piano, noto come “Parallel Abin”, avrebbe spiato circa 1.800 telefoni cellulari del governo Bolsonaro; tra gli obiettivi c’erano funzionari pubblici, ministri, giornalisti, artisti e deputati.
IstoÉ