Trump ha incaricato il Pentagono di elaborare piani per un intervento in Nigeria.

Giovedì il New York Times ha descritto gli scenari analizzati dalle forze armate degli Stati Uniti.
Descrivono tre potenziali operazioni militari contro jihadisti e gruppi terroristici operanti in Nigeria. Le varianti sono classificate come leggere, medie e pesanti.
Tre scenari per l'azione degli Stati Uniti in NigeriaL'opzione più semplice sarebbe quella di sbarcare in Nigeria con truppe statunitensi e, insieme alle forze nigeriane, eliminare i jihadisti di Boko Haram e altri ribelli islamici che rapiscono e uccidono civili nel nord e nell'est del Paese. Questa opzione è improbabile a causa del territorio vasto e molto impervio in cui queste forze dovrebbero operare.
L'opzione intermedia prevede l'utilizzo di droni come l'MQ-9 Reaper e l'MQ-1 Predator per distruggere accampamenti, basi e convogli dei militanti. Tuttavia, il quotidiano newyorkese osserva che questa opzione presenta anche i suoi svantaggi, poiché l'esercito statunitense ha abbandonato le due basi per droni più vicine alla Nigeria nell'agosto dello scorso anno, ad Agadez e Niamey, nel vicino Niger. Queste basi sono ora nelle mani di mercenari russi.
La terza opzione presentata allo Stato Maggiore Congiunto del Pentagono sarebbe quella di schierare un gruppo di portaerei nel Golfo di Guinea e inviare caccia ed eventualmente bombardieri a lungo raggio per condurre attacchi contro i nascondigli dei banditi, sfruttando la copertura delle fitte foreste della Nigeria settentrionale. Questa opzione richiederebbe una stretta collaborazione con l'intelligence nigeriana, che finora non ha avuto successo nella lotta contro banditi e terroristi.
Trump minaccia la Nigeria di un intervento militareLo scorso fine settimana, Donald Trump ha minacciato le autorità nigeriane di intervenire militarmente per fermare quelli che ha descritto come attacchi contro "stimati cristiani", ma che in realtà sono una campagna di violenza e dispute territoriali in cui sono stati uccisi migliaia di musulmani e cristiani.
I nigeriani sono attualmente in competizione tra loro per svelare quelli che ritengono essere i veri moventi delle azioni del presidente americano. Mercoledì, Abubakar Sadeeque Abba, professore di scienze politiche e relazioni internazionali all'Università di Abuja, ha affermato che le minacce di Trump sono una ritorsione per il finanziamento da parte del presidente nigeriano Bola Tinubu a Kamala Harris, rivale di Donald Trump, durante la campagna presidenziale statunitense dello scorso anno.
Un altro motivo, secondo lo scienziato nigeriano, sono le enormi riserve di petrolio greggio nigeriano, di cui la Nigeria è il maggiore produttore ed esportatore in Africa e di cui gli Stati Uniti vorrebbero presumibilmente assumere il controllo.





