Avanza la riforma che aumenta le pene detentive per il reato di espropriazione a Città del Messico

CITTÀ DEL MESSICO (apro) – Il Congresso di Città del Messico ha approvato all’unanimità una sentenza che mira a riformare il Codice penale locale, il Codice civile, la Legge sul registro e la Legge notarile per aumentare le pene detentive per il reato di espropriazione.
Questa iniziativa è stata promossa dal Capo del Governo, Clara Brugada, che, dallo scorso luglio, in coordinamento con la Procura Generale di Città del Messico (FGJCDMX), ha iniziato ad annunciare la sua intenzione di inasprire le pene per questo reato. Infine, il Capo del Governo ha presentato un disegno di legge in materia durante il suo primo discorso sullo stato della città, il 12 ottobre.
Mercoledì 5 novembre, le commissioni congiunte di Amministrazione e Giustizia e di Registro, Notaio e Regime fondiario hanno approvato la sentenza, che sarà inviata all'Assemblea plenaria per la votazione, in cui si propongono pene detentive da 6 a 11 anni e da 200 a 1.000 unità di misura e aggiornamento (UMA) per chiunque occupi un immobile altrui mediante violenza fisica o morale.
Le pene saranno aumentate da 7 a 11 anni quando il reato è commesso contro persone di età superiore ai 60 anni, disabili, minori, donne incinte o appartenenti a popolazioni e comunità indigene.
Accordo politico sulla riforma della sicurezza patrimonialeNel corso della discussione, il presidente della Commissione Amministrazione e Giustizia, Alberto Martínez Urincho (Morena), ha spiegato che “per reato di espropriazione si intende l'atto illecito di sottrarre a una persona il possesso di un bene immobile, rappresentando una condotta lesiva della sicurezza giuridica e della stabilità sociale”.
Ha sottolineato che "rafforzare il quadro penale che circonda l'accaparramento delle terre porta certezza giuridica al mercato immobiliare".
Da parte sua, il deputato del PAN Diego Garrido ha celebrato il fatto che “le proposte del capo del governo e del suo gruppo parlamentare sono state combinate per attaccare, con mezzi penali, civili e notarili, un crimine che ha portato 29.000 famiglie a trovarsi in una situazione di espropriazione”.
Nuove aggravanti e responsabilità per i notaiSe approvata dall'assemblea legislativa, la riforma amplierebbe le circostanze aggravanti del reato, con pene più severe in caso di partecipazione di pubblici ufficiali, notai, gruppi organizzati di tre o più persone, o in caso di utilizzo di documenti falsi o alterati, tra gli altri casi. Aggiunge inoltre l'articolo 238 bis per punire chiunque, nonostante una richiesta delle autorità, mantenga l'occupazione abusiva di un immobile o ne impedisca il godimento fisico.
Allo stesso modo, le modifiche al Codice civile stabiliscono la presunzione di malafede quando il possesso deriva da un atto giuridico simulato o da un titolo che il possessore sapeva o avrebbe dovuto sapere essere invalido, e dichiarano nullo qualsiasi atto giuridico che nasconda l'espropriazione mediante simulazione contrattuale.
Aumento delle lamentele e dell'enfasi sulla politica abitativaLe autorità della capitale hanno registrato 2.245 denunce per il reato di invasione fino al 15 luglio 2025, il che rappresenta un aumento dell'8% rispetto allo stesso periodo del 2024.
L'anno precedente si era concluso con 3.643 denunce; Iztapalapa, Cuauhtémoc e Gustavo A. Madero erano i comuni con il maggior numero di casi registrati.
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