Ci sono amori che durano

Il 16 luglio, festa della Madonna del Carmelo, il matrimonio dei miei genitori compirà 70 anni; ne hanno condivisi quasi 65 dei loro 93 anni insieme. Una lunga vita insieme in una vita altrettanto lunga. Quando morirono, a tre anni di distanza, la maggior parte delle persone che li conoscevano, porgendo le condoglianze alla famiglia, ricordò di averli sempre visti insieme: Ángel e Pilarín non avevano mai pianificato di separarsi.
È l'unico matrimonio che conosco dall'interno, quindi non commenterò, anche se mi piacerebbe, altri che conosco dall'esterno. Dato che le statistiche mostrano che ci sono più persone sposate che single, è giusto accettare che l'anomalia sia vivere la vita senza aver goduto, o sofferto, vivendo con qualcuno che, come si dice, hai incontrato per strada e che, nella maggior parte dei casi, è stato un momento fortuito. Un colpo di fortuna o un colpo di sfortuna, a seconda di come la si vede.

La maggior parte delle persone che conosco sono sposate, e ancor di più, in un matrimonio di lunga durata. Il caso più curioso che conosco, tra i miei amici, è quello di una coppia che si è sposata due volte. Hanno divorziato dopo 25 anni di matrimonio, sono rimasti separati per 15 e, quando entrambi avevano superato i 60 anni, si sono risposati alla presenza di figli e nipoti. Si sono promessi di invecchiare insieme e hanno mantenuto la promessa, con quella pausa che ha permesso loro di riflettere ed esplorare nuovi orizzonti.
Conosco anche altre persone che, da giovani, non si immaginavano insieme da vecchi, ma che decenni dopo si incontrano di nuovo dopo essersi persi, con quella nostalgia rassicurante che quello che sarebbe potuto essere e non è stato non è stato poi così male.
Dicono che ci vuole molta pazienza e generosità per navigare insieme attraverso valli e pozzanghere, e che quello che chiamano amore può fare tutto, realizzare tutto, secondo la Lettera di San Paolo ai Corinzi, lettura obbligatoria in molte cerimonie nuziali cattoliche. Non saprei dirtelo; non ho esperienza in materia.
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Quello che noto è che, invecchiando, le donne tendono a stancarsi più degli uomini di aver trascorso la vita a far parte di quella di qualcun altro. Persino la mia povera madre, che mio padre ha trattato come una regina fino all'ultimo giorno, diceva, quando era ancora in grado di esprimersi, che il suo sogno nella vita era di trascorrere qualche anno da vedova facendo quello che voleva. Rimase vedova per poco più di tre anni e, persino nella sua confusione, passava le notti dormendo dalla parte del letto che aveva occupato mio padre.
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