Enrique Vila-Matas: "Scrivo sempre, anche quando non scrivo."

Partendo da una domanda "tremenda" rivoltagli da un conoscente durante una festa ("In quale momento si è sentito uno scrittore ?"), lo scrittore spagnolo Enrique Vila-Matas ha iniziato a costruire il suo nuovo manufatto letterario, Canon de Cámara Obscura (Seix Barral), il primo libro "realizzato da un essere umano che cerca di essere un'intelligenza artificiale".

In un incontro con i giornalisti, Vila-Matas ha parlato del romanzo, narrato dall'androide Vidal Escabia , che non è però il tipico racconto di fantascienza: è un'esplorazione del senso ultimo della scrittura , in cui non potevano mancare vecchie conoscenze come Kafka, Cortázar, Barthes, Peter Handke, Juan Eduardo Cirlot e Juan Benet.

Tuttavia, Vila-Matas ha sottolineato che i lettori scopriranno "la prima intelligenza artificiale a lanciare un libro".

Per l'autore, quest'ultimo titolo si collega a Breve storia della letteratura portatile (1985), che ha quarant'anni, e persino a Montevideo (2022).

" Sono tutti collegati; ci sono delle revisioni . Ho sempre realizzato un'opera, e questa è quasi come raggiungere la vetta della montagna, che non ho ancora raggiunto del tutto. È il risultato di una poetica letteraria di molti anni che ha una strana coerenza, per quanto assurda possa sembrare", ha osservato.

Vila-Matas ha rivelato che, nonostante il libro sia finito , "continuano ad accadermi cose che mi sembrano comprensibili , coincidenze, storie che associo tra loro. In altre parole, senza scrivere, continuo a scrivere".

"Scrivo sempre, anche quando non scrivo. Tutto sembra qualcosa di cui potrei scrivere ", ha sottolineato, ricordando che gli succede qualcosa di simile, come confessò una volta il regista spagnolo Pedro Almodóvar quando, mentre attraversava le strisce pedonali, disse a qualcuno che lo aveva fermato mentre stava lavorando a una nuova sceneggiatura: "Mi scusi, non posso aiutarla, sto scrivendo".