Escrivá chiede modifiche normative per semplificare operazioni di questo tipo.

"Non è auspicabile che le istituzioni spendano molto tempo a dedicare energie che potrebbero essere meglio impiegate in altre cose". Con queste parole, il governatore della Banca di Spagna, José Luis Escrivá, ha difeso ieri, durante un evento del Consiglio generale degli economisti (CGE), una modifica normativa volta a semplificare operazioni come l'offerta pubblica di acquisto di Sabadell da parte di BBVA, che dovrebbe durare un anno e mezzo.
Sono trascorsi sedici mesi da quando, a fine aprile 2024, è stato reso noto l'interesse di BBVA per una fusione con Sabadell e si prevede che il processo richiederà ancora diverse settimane una volta concluso il periodo di accettazione. Se BBVA acquisisse più del 50% della banca con sede a Valles, non sarebbe in grado di realizzare le prime sinergie nel 2026, con uno scenario già diverso da quello che ha portato al lancio dell'offerta.
"Sarebbe auspicabile in futuro una serie di normative che accorcino i termini", ha insistito il governatore. La Banca di Spagna e la Banca Centrale Europea (BCE) sono state particolarmente agili nell'analizzare l'operazione, limitandosi, come ha sottolineato lo stesso Escrivá, a sottolineare che non incide sulla solvibilità delle banche.
L'analisi della CNMC è stata più complessa, non solo a causa del rapporto sugli effetti sulla concorrenza, ma anche a causa delle successive condizioni imposte dal governo. La Commissione Europea ha messo in discussione le normative che rendono difficili queste transazioni in Spagna.
Tuttavia, ieri Escrivá si è limitato a invocare rapidità, senza specificare le modifiche normative che dovranno essere implementate. Ha anche osservato che la CNMV è ora l'organismo in prima linea, dovendo elaborare l'offerta pubblica di acquisto migliorata proposta da BBVA entro tre giorni. "Siamo molto vicini alla fine", ha aggiunto.
Nel suo discorso, Escrivá ha fatto anche diverse osservazioni sul tema dell'edilizia abitativa. La carenza di alloggi aumenterà di oltre 100.000 unità quest'anno, raggiungendo quota 700.000. Il problema, ha insistito, è l'offerta. "Se non cresce a un ritmo molto più rapido, e sarà difficile, la situazione potrebbe peggiorare", ha avvertito. L'anno scorso, il numero di case completate non ha superato le 100.000.
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