Parigi omaggia Sargent con una mostra al Musée d'Orsay

Parigi rende omaggio a John Singer Sargent (1856-1925) con una mostra in programma da domani e fino all'11 gennaio al Musée d'Orsay. Intitolata 'John Singer Sargent. Eblouir Paris' ('Incantare Parigi'), l'esposizione riunisce oltre 90 opere, tra cui 66 dipinti, di uno dei maggiori pittori americani della sua generazione. Tra gli eventi più attesi della 'rentrée' culturale, la prima monografica francese dedicata a Sargent ritraccia la folgorante ascesa dell'artista nella Parigi della Belle Epoque. Nato a Firenze da genitori americani, il pittore giramondo arriva nella capitale di Francia nel 1874, appena diciottenne, e vi resterà fino al 1880, quando si trasferirà a Londra dopo lo scandalo suscitato al Salon des Beaux Arts dal suo capolavoro più discusso, il celebre ritratto di Virginie Gautreau (Madame X). Durante quasi un decennio passato lungo le rive della Senna, Sargent realizzerà alcuni tra i suoi dipinti più celebri, distinguendosi per audacia e inventività. Organizzata nel centenario della morte del pittore in partenariato con il Metropolitan Museum of Art di New York, l'esposizione segue un percorso cronologico, con una prima sala ricca di accenni biografici. Tutto ha inizio nel 1853, quando Mary Newbold Singer persuade il marito, Fitzwilliam Sargent, a sospendere la sua promettente carriera di chirurgo a Philadelphia per viaggiare in Europa. Il figlio John nascerà qualche anno dopo, nel 1856, a Firenze. Bambino, parla quattro lingue, eccelle al pianoforte e già dai dodici anni, sviluppa una marcata propensione per il disegno e l'acquarello. Sospinti da curiosità e sete di scoperta, i genitori, con John piccolo e le due sorelle, viaggiano ai quattro angoli del continente. Il giovane comincia a copiare acquarelli nell'atelier del paesaggista Karl Welsch, a Roma, e frequenta per breve tempo l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel maggio 1874, i Sargent si trasferiscono a Parigi, all'epoca particolarmente reputata per gli atelier d'artiste e l'Ecole des Beaux Arts. Accompagnato dal padre, John bussa alla porta dello studio di Carlus-Duran, pittore 'realista' divenuto ritrattista di successo. Stupefatto dall'estro di Sargent, questi lo invita a seguire i suoi corsi, frequentati soprattutto da allievi inglesi e americani. In parallelo, Sargent passa il concorso d'ingresso all'Ecole des Beaux-Arts, a due passi dal Louvre. E' l'inizio di un decennio eccezionale (1874-1884), che segnerà la sua affermazione di pittore in Francia e altrove. Costantemente in cerca di nuove ispirazioni, il pittore trapiantato a Parigi dipinge poco la vita locale ma ne approfitta per viaggiare in Europa e Nordafrica, riportando paesaggi e scene di genere che riscuotono grande successo. Lungo il percorso sono diversi i richiami ai suoi viaggi, Spagna, Marocco, ma anche l'Italia. Capri, anzitutto, con la sensualissima modella Rosina Ferrara ritratta tra gli ulivi o sui tetti dell'isola, ma anche calli, interni veneziani o vedute della Serenissima. Un'ampia sezione viene poi consacrata alla maestria di Sargent nell'arte del ritratto. A Parigi, il giovane colleziona ricompense all'Exposition des Beaux-Arts e commesse, sia da artisti bohémiens del tempo sia da ricchi espatriati americani o aristocratici locali. Al Musée d'Orsay anche 'Le figlie di Edward Darley Boit' (1882), ispirato a Las Meninas di Velazquez, la 'scandalosa 'Madame X' (1883-1883) o la Carmencita (1890). Corredata da un ricco catalogo, l'esposizione è dedicata alla memoria di Sylvain Amic, il presidente del Musée d'Orsay prematuramente scomparso la scorsa estate.
ansa