Il Grand Egyptian Museum apre il 1° novembre: cosa sapere per visitarlo

Lo definirei uno dei musei più belli del mondo, non soltanto per ciò che espone (100mila pezzi di una rara bellezza e importanza storica), ma anche per la sua spettacolare architettura, per la location in cui si trova, per le costanti simbologie che rimandano all’Antico Egitto e perché è stato pensato davvero per tutti, bambini e persone con difficoltà motorie inclusi.
Ho avuto la fortuna di visitarlo prima dell’inaugurazione ufficiale che, secondo le ultime notizie, dovrebbe avvenire il 1° novembre 2025, alla presenza di personalità del mondo politico e isituzionale internazionali, ed ecco le mie impressioni e i miei consigli per quella che non è soltanto la visita di un museo, ma un’esperienza di vita.
Il Grand Egyptian Museum, meglio conosciuto come GEM, è il più grande museo al mondo dedicato a una sola civiltà, quella egizia. Ospita manufatti che raccontano la ricchissima storia d’Egitto, dal periodo preistorico fino all’epoca romana. Dal Museo Egizio del Cairo sono stati trasferiti al GEM i principali oggetti e le più importanti mummie (molti ricorderanno la famosa parata di mummie avvenuta in periodo di pandemia trasmessa da tutti i Tg del mondo), tranne il tesoro di Tutankamon che sarà spostato solo in occasione del grand opening e che, per il momento, resta nel vecchio museo che non chiuderà, ma continuerà a ospitare oggetti dell’Antico Egitto, molti dei quali rimasti a impolverarsi nei magazzini finora per mancanza di spazio.
Come visitare il GEM – Grand Egyptian MuseumIl Grand Egyptian Museum è enorme, ma non temete di stancarvi perché, oltre a stupirvi passo dopo passo (l’effetto “wow” è assicurato), è anche molto facile da girare. Ci sono sale da visitare al pian terreno e sui tre piani su cui si sviluppa il museo, per un totale di 12 gallerie. Al momento, le gallerie aperte al pubblico sono 11, la dodicesima è quella riservata al tesoro del faraone Tutankamon, che comprende circa 5400 pezzi di cui fanno parte la celebre maschera d’oro, simbolo del patrimonio archeologico egiziano, e uno dei tre sarcofagi che contenevano la mummia (la quale si trova là dove è stata rinvenuta il 4 novembre del 1922 dall’archeologo britannico Howard Carter nella tomba nella Valle dei Re), che sarà trasferito poco prima dell’inaugurazione ufficiale che avverrà appunto in autunno.
Il GEM ospita collezioni permanenti, esposizioni temporanee e anche contenuti multimediali immersivi. Al pian terreno, dopo il grande ingresso con la biglietteria e il check point della sicurezza, si entra nella Grand Hall dove svetta l’imponente statua di Ramsete II alta 11 metri e portata qui dalla piana di Giza dove era stata posizionata circa vent’anni fa, spostandola a sua volta da Ramses Square, dove era rimasta per decenni dalla scoperta avvenuta nel 1820. Questa statua ha 3200 anni e pesa 83 tonnellate. E, solo lei, vale la visita al GEM.
Il museo è strutturato seconda una logica temporale. Pertanto, al pian terreno sono esposti i reperti relativi al periodo preistorico, predinastico (3900 – 3060 a.C.), dell’Antico regno (2700 – 2200 a.C.) e del Primo periodo intermedio (2192 – 2040 a.C.). Qui si trovano le gallerie 1, 2 e 3 rispettivamente dedicate alla Società, ai Regni e alle Credenze.
Una scalinata monumentale, che vuole rappresentare le antiche processioni dei templi egizi, conduce ai piani superiori. La Grand Staircase Gallery è una vera e propria galleria e non soltanto una scala, fiancheggiata da statue di re e faraoni, da sfingi e da circa 60 manufatti. Per salire ai piani ci sono anche dei tapis roulant e gli ascensori.
La scalinata monumentale del GEM, a fianco della quale c’è un comodo tapis roulant per salire e scendere
Al primo piano si trovano le gallerie 4, 5 e 6 con reperti del Medio regno (2055 – 1790 a.C.) e del Secondo periodo intermedio (1794 -1550 a.C.). Al secondo piano ci sono le sale 7, 8 e 9 dedicate al Nuovo regno (1550-1069 a.C.), quello in cui regnarano i faraoni più noti, come Ramsete II, uno dei più famosi e potenti, durante il cui regno l’Egitto raggiunse un periodo di grande prosperità, potere militare e splendore artistico (fu lui a far costruire Abu Simbel, con il Grande Tempio e il Piccolo Tempio dedicato alla regina Nefertari). Al terzo piano, infine, le sale 10, 11 e 12 raccontano il Terzo periodo intermedio (1070 – 656 a.C.), il Periodo tardo dell’Egitto (672 – 332 a.C.) e il periodo greco-romano (332 a.C. – 641 d.C.). Il museo è circondato da giardini tematici che rappresentano la flora dell’antico Egitto. Le mostre all’aperto e i sentieri ombreggiati permettono di interagire con l’ambiente desertico e le vicine piramidi di Giza.
Il museo comprende anche un’area didattica dedicata i bambini, il Children’s Museum, con parti interattive e mostre allestite appositamente per i più piccoli. C’è anche uno dei più grandi Conservation Center al mondo, con ben 17 laboratori riservati agli studiosi. Il GEM ospita anche sale convegni e teatri e, naturalmente, un bellissimo shop, una caffetteria e spazi esterni.
Cosa non perdere al GEMIn attesa che arrivi il tesoro di Tutankamon, che sarà il clou del museo, il GEM ospita comunque, tra le centinaia di migliaia di reperti, alcuni oggetti di valore inestimabile che valgono una visita. Oltre alla colossale statua di Ramsete II nella hall principale, da vedere assolutamente ci sono i tesori della regina Hetepheres I che comprendono il sarcofago di alabastro, elegantissimi mobili e gioielli e manufatti intimi che rivelano lo stile di vita e l’artigianato reale; la barca solare di Cheope fatta di legno di cedro; il papiro Waziri, ritrovato nel 2023 nella necropoli di Saqqara, un importante manoscritto lungo 16 metri che contiene alcuni testi del Libro dei morti egizio.
L’architettura del GEMIl Grand Egyptian Museum (GEM) non è solo un punto di riferimento culturale, ma anche una moderna meraviglia architettonica che fonde simbolismo antico e design all’avanguardia. Progettato dallo studio di architettura irlandese Heneghan Peng Architects, la sua costruzione ebbe inizio nel 2005, vent’anni fa, proprio a ridosso della piana di Giza, di fronte alle piramidi. L’area occupata dall’edificio è di 480.000 metri quadrati. Concepito come un portale d’accesso all’Antico Egitto, ma già soprannominato “Tempio del XXI secolo”, è un edificio davvero imponente e bellissimo.
I costanti richiami alle piramidi sono il fil rouge di questo spettacolare edificio con soffitti altissimi e parti semi-aperte e arieggiate da motivi triangolari che lasciano passare luce e aria, proprio nello stile architettonico mediorientale, rendendo la struttura anche sostenibile. La lunghissima facciata che misura 800 metri, sulla quale sono stati incisi geroglifici dorati su fondo di alabastro nero, presenta anch’essa un motivo triangolare, così some le pareti dell’edificio che si stringono verso la cima, proprio come una piramide. Inoltre, l’edificio è allineato lungo un asse visivo che lo collega alla Grande Piramide di Cheope, legandolo spiritualmente e geograficamente all’antica Giza. Un lato del museo, infatti, è completamente vetrato consentendo di ammirare costantemente lo spettacolo delle piramidi di Giza, l’unica delle Sette Meraviglie del Mondo Antico ancora esistente.
Quando è aperto il Grand Egyptian MuseumIl GEM è aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 9, il mercoledì e il sabato chiude alle 22. Le gallerie aprono alle 9 e chiudono alle 18, il sabato e il mercoledì alle 21. L’accesso è consentito fino a un’ora prima della chiusura.
Quanto costa l’ingresso al Grand Egyptian MuseumI biglietti per visitare il GEM si possono acquistare esclusivamente sul sito del Grand Egyptian Museum o direttamente presso la biglietteria del museo. Il biglietto intero costa circa 22,50 euro, i bambini dai 6 ai 12 anni e gli studenti di età compresa tra i 13 e i 25 anni pagano circa 10,80 euro. Vengono organizzate anche visite guidate della durata di 90 minuti a un prezzo maggiorato (30 euro per gli adulti, la metà per i ragazzi), la prenotazione deve essere fatta online, anche se la maggior parte dei gruppi che visitano l’Egitto ha già una propria guida che li accompagna durante l’intero tour, ma per chi decidesse di venire per conto proprio al Cairo – una città che merita assolutamnete un long weekend in qualunque periodo dell’anno – c’è anche questa possibilità. All’esterno del museo c’è anche un parcheggio gratuito.
Il Grand Egyptian Museum naturalmente è l’antipasto della piana di Giza, che si può visitare prima o dopo le piramidi di Cheope, Chefren e Micerino e della Sfinge. Non so quale delle due esperienze sia più emozionante.
siviaggia