Top Manager Reputation/ Messina, Pier Silvio Berlusconi e Orcel saldi sul podio. In crescita Scocchia, Cairo e Donnarumma- Chi sale e chi scende


In un panorama manageriale in continua evoluzione, c’è una classifica che a giugno resta sorprendentemente immutata. È la Top Manager Reputation, elaborata da Reputation Manager S.p.A SB, che vede confermati ai vertici gli stessi protagonisti del mese precedente.
A guidare il ranking, ancora una volta, è Carlo Messina (88,32), amministratore delegato di Intesa Sanpaolo. Il riconoscimento di "banchiere dell’anno" da parte della stampa economica di Francoforte — grazie a “risultati eccellenti in una continuità impressionante” — consolida il suo primato.
Segue stabile in seconda posizione Pier Silvio Berlusconi (85,86), su cui si concentra l’attenzione di osservatori italiani e stranieri per la strategia di crescita portata avanti da MFE.
Chiude il podio Andrea Orcel (85,47), amministratore delegato di UniCredit, al centro delle manovre per una possibile fusione: l’impegno a cedere 209 sportelli di Bpm nelle aree in cui l’aggregazione porterebbe a superare la soglia del 20% del mercato ha ottenuto il via libera, seppur condizionato, da parte dell’Unione Europea.
De Meo catalizzatore di Borsa (ma fuori dai primi tre)
Appena giù dal podio, in quarta posizione, Luca de Meo (81,89), che guadagna tre posti rispetto a maggio. Il suo passaggio annunciato da Renault a Kering ha avuto un impatto immediato sui mercati: il titolo del gruppo del lusso ha guadagnato l’11,8%, confermando quanto la figura del CEO possa incidere sulle dinamiche finanziarie.
Quinto Claudio Descalzi (81,62), amministratore delegato di Eni, recentemente insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro. Rimane stabile Renato Mazzoncini (78,03), al timone di A2A.
Benetton tra i primi dieci grazie al suo libro
Al settimo posto risale Alessandro Benetton (78), sostenuto anche dal successo editoriale del suo volume Mai fermi. A seguire, in ottava posizione, Matteo Del Fante (76,59). Completano la top ten Giorgio Armani (75,27) e Brunello Cucinelli (72,29), due icone dell’eleganza italiana.
Chi sale e chi si affaccia appena fuori dai primi dieci
Appena fuori dalla top ten, salgono di una posizione Cristina Scocchia (70,22) e Urbano Cairo (70,15), rispettivamente undicesima e dodicesimo. Al tredicesimo posto si registra l’avanzamento di tre posizioni per Stefano Donnarumma (69,57), numero uno di FS, protagonista di due firme strategiche: il rinnovo del contratto dei ferrovieri e l’accordo con Cotral per l'integrazione tra bus e treni.
Restano stabili Pietro Labriola (68,09) e Giuseppina Di Foggia (67,95), mentre guadagna due posizioni Luca Dal Fabbro (67,87), AD di Iren, autore del libro Proteggere il futuro.
Pierroberto Folgiero (67,81) si conferma in diciassettesima posizione. Seguono Gian Maria Mossa (67,63), amministratore delegato di Banca Generali - che si oppone a un’alleanza con Nagel e Donnet - Giuseppe Castagna (66,62) e Marina Berlusconi (66,15), che completano la top 20.
De Laurentiis: dallo scudetto alla reputazione in ascesa
Lo scudetto porta in alto De Laurentiis: il patron del Napoli guadagna 20 posizioni e si piazza al 42° posto. Tra i più dinamici anche John Elkann (29°, +5), Flavio Cattaneo (26°, +3), Aldo Isi (34°, +5), Giampiero Strisciuglio (37°, +5), Paolo Arrigoni (39°, +5), Francesco Gaetano Caltagirone (58°, +16), Claudio Andrea Gemme (85°, +14), Yuri Santagostino (86°, +17) e Giampaolo Rossi (117°, +15).Infine, fanno il loro ingresso in classifica due nuovi protagonisti: Antonio Filosa, da poco alla guida di Stellantis (51°), e Agostino Scornajenchi, nuovo AD di Snam (66°).
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