Meloni, question time alla Camera: "Non abbiamo intenzione di richiamare ambasciatore a Tel Aviv"

Il quesito della Lega durante il premier time "mi consente di fare il punto sull'azione del governo a sostegno delle Forze dell'ordine e dei Vigili del fuoco, uomini e donne che sono al servizio del prossimo e della comunità nazionale senza paura, se è necessario, di rischiare la vita, uomini e donne come lei ricordava che tuttavia a volte sono stati trattati come lavoratori di serie B, quando non addirittura insultati per il mestiere che facevano. Ricordo che quando ho convocato a Palazzo Chigi le rappresentanze sindacali del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico sul rinnovo contrattuale sono rimasta colpita da scoprire che ero il primo presidente del Consiglio che si confrontava direttamente con chi rappresenta i nostri uomini e le donne indivisa. A me pareva una cosa scontata ma evidentemente non lo era ed è forse un segnale anche della scarsa attenzione, della scarsa cura che la politica ha avuto in passato delle volte verso il comparto". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "La nostra - ha proseguito la premier - è una scelta diversa ed è una scelta che raccontiamo con i fatti. In questi due anni e mezzo non ci siamo limitati alle formule di rito, alle pacche sulle spalle, che per carità sono pure importanti, ma abbiamo sempre declinato il nostro impegno con scelte concrete. Siamo partiti dalle priorità, ci siamo occupati di potenziare le dotazioni organiche, abbiamo avviato un piano straordinario di assunzioni su base pluriennale che ha permesso di assumere finora oltre 30.000 nuovi agenti ripartiti nei vari colpi di polizia e circa 5.000 nuovi vigili del fuoco. Ci siamo occupati di garantire stipendi più dignitosi, stanziando un miliardo per il rinnovo del contratto scaduto nel 2021 e i fondi per i successivi due contratti".
Meloni ha ricordato che "il contratto è stato firmato lo scorso dicembre e prevede un aumento medio in busta paga tra i 100 e i 120 euro netti mensili. Il Governo ha dato massima attenzione anche al corpo dei Vigili del fuoco. Anche in termini di mezzi, oltre 4.000, sta scrivendo il decreto legislativo per riordino del Corpo. Ma non ci siamo occupati delle condizioni di lavoro degli uomini e delle donne in divisa solo dal punto di vista contrattuale. Ce ne siamo occupati, se vogliamo, da un punto di vista ancora più importante. Quello cioè del rispetto che si deve a chi decide di indossare una divisa. Di mettere a repentaglio la sua vita perché la nostra possa essere più sicura. Così con orgoglio abbiamo inasprito le pene per chi aggredisce agenti, militari, Vigili del fuoco. Abbiamo previsto per loro una specifica tutela legale. Coloro che dovessero essere indagati o imputati per fatti inerenti al servizio potranno continuare a lavorare. Lo Stato sosterrà le loro spese legali fino a un massimo di 10.000 euro per ogni fase del procedimento. È una norma che io considero sacrosanta. E poi le bodycam, i taser per garantire l'incolumità degli agenti, migliorarne l'operatività".
"Presidente, lei ama raccontare un'Italia da favola" ma i dati: "dalla pressione fiscale all'inflazione" dicono altro e ci sono "191mila italiani che hanno lasciato il nostro Paese lo scorso anno: sale tutto tranne stipendi e pensioni. Al di fuori del magico mondo di Meloniland e cose vanno peggio". Lo ha detto la capogruppo di Iv alla Camera Maria Elena Boschi nella sua interrogazione a Giorgia Meloni durante il premier time.
"Sono felice di annunciare che il Governo ha disposto l'invio di oltre 13.500 unità tra carabinieri, poliziotti e finanzieri per potenziare la sicurezza nei territori ai quali si aggiungono circa 3.000 vigili del fuoco". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rispondendo durante il premier time alla Camera alla interrogazione del capogruppo della Lega, Riccardo Molinari, sulle iniziative a tutela delle forze dell'ordine e del comparto del soccorso pubblico.
"Con l'avvio del mandato del cancelliere Merz abbiamo già iniziato a confrontarci su come Italia e Germania, le due principali potenze manifatturiere d'Europa, possano insieme dare un contributo concreto al rilancio della nostra industria, in primis al settore dell'auto. È un dialogo già avviato rispetto al quale sono molto fiduciosa". Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla Camera al premier time. "È chiaro a tutti ormai - ha aggiunto - che in una fase di instabilità dei mercati internazionali è a maggior ragione fondamentale rimuovere i tassi interni che minano la competitività europea e che è arrivato il tempo di invertire la lotta in modo deciso, è certamente chiaro a noi perché è quello che chiedono le imprese, i nostri lavoratori e perché è quello che cittadini europei hanno ribadito con il loro voto ormai quasi un anno fa".
"Continuiamo a ritenere sbagliato sul piano industriale ma anche sul piano geopolitico per seguire unicamente la transizione verso l'elettrico le cui filiere oggi sono in gran parte controllate dalla Cina. Siamo sempre meno soli in queste battaglie, nel marzo scorso siamo riusciti a inserire per la prima volta il principio della neutralità tecnologica nelle conclusioni del Consiglio Europeo", ha ricordato la premier.
"Una visione eccessivamente ideologica si è rivelata drammatica per la competitività europea: la stessa Commissione ha avviato diversi correttivi con un approccio più pragmatico che l'Italia ha contribuito a imporre, per esempio sulla siderurgia, la chimica, l'energia; abbiamo presentato non paper tematici, sui cui stiamo riscontrando un consenso crescente". Così la premier Giorgia Meloni in occasione delle interrogazioni a risposta immediata alla Camera, aggiungendo che "serve una decisa semplificazione del quadro normativo del green deal". Per il quanto riguarda l'automotive "sono state di fatto sospese le multe ai produttori di auto per interrompere quella spirale che ha visto chiudere stabilimenti produttivi e l'acquisto di quote verdi da parte di competitor extra Ue: l'emblema del fallimento di Timmermans, un monumento alla desertificazione industriale di cui qualcuno dovrà pagare conto". Inoltre, ha aggiunto Meloni, "è fondamentale rimuovere i dazi interni che minano la competitività europea".
La premier risponde al deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli cominciando dagli impegni che l'Italia ha assunto per il supporto umanitario a Gaza. “A Gaza situazione sempre più drammatica e ingiustificabile, non condividiamo molte scelte del governo israeliano. Ribadiamo che Israele ha risposto a un disegno preciso di isolamento voluto dai terroristi. Continueremo a impegnarci per la cessazione delle ostilità, per il rilascio degli ostaggi israeliani e per aprire a un processo che conduca alla soluzione dei due Stati e riconosciamo il ruolo dei leader arabi nella regione. Non è intenzione dell'Italia richiamare l'ambasciatore italiano in Israele”, ha detto Meloni.
Bonelli ha replicato: “Si vergogni, non ha coraggio di condannare il governo di Israele"
Giorgia Meloni ha aperto la seduta annunciando la sua volontà di istituire un gruppo di lavoro trasversale tra tutti i partiti sulle tematiche connesse al disagio giovanile. La premier ha inviato tutti a suggerire ruoli e necessità per un gruppo che si impegni ad affrontare la piaga che riguarda la crisi delle nuove generazioni, tra suicidi e ritiro sociale.
Oggi, alle 16, alla Camera, il question time con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La premier risponde a interrogazioni sulle iniziative volte alla prevenzione e al contrasto del disagio giovanile (Bignami – FDI); sulle iniziative normative volte a garantire un’equa rappresentanza della comunità della Valle d’Aosta con riferimento alle elezioni del Parlamento europeo (Manes – Misto-Min.Ling.); sulla posizione del Governo nei confronti del Primo ministro Netanyahu in relazione alla situazione a Gaza e in Cisgiordania e ai più recenti sviluppi (Bonelli – AVS); sulle iniziative a tutela delle forze dell’ordine e del comparto del soccorso pubblico (Molinari – Lega); sulle iniziative per la riforma del Green deal, al fine di coniugare la tutela ambientale con la competitività economica e produttiva (Barelli – FI-PPE); sulle criticità relative alla competitività del sistema produttivo, con particolare riguardo alla questione energetica e al potenziamento del sistema degli incentivi (Richetti – AZ-PER-RE); sulle riforme da adottare per fronteggiare l’attuale congiuntura economica (Boschi – IV-C-RE); sulle iniziative, in raccordo con le Regioni, volte a incrementare l’efficienza del sistema sanitario, con particolare riferimento all’abbattimento delle liste d’attesa (Lupi – NM(N-C-U-I)-M); sul piano di riarmo europeo, con particolare riferimento all’esigenza di non proseguire nel sostegno a tale piano e di destinare le relative risorse alla coesione economica e sociale (Conte – M5S); sulle iniziative in relazione alla grave situazione del Servizio sanitario nazionale e alla necessità di garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini (Schlein – PD-IDP).
Rai News 24