Economia - Cambio alla segreteria generale di Federmacchine - Economia - Varese News

Dopo oltre trent’anni di attività Federmacchine, la federazione dei costruttori italiani di beni strumentali, annuncia la nomina di Gian Paolo Crasta a nuovo segretario generale. Crasta succede ad Alfredo Mariotti, che lascia l’incarico dopo oltre trent’anni di attività al servizio del sistema dei beni strumentali italiani. La federazione riunisce dodici associazioni di settore che rappresentano l’intero mondo del machinery nazionale: Acimac per le macchine per la ceramica, Acimall per il legno, Acimga per cartotecnica e grafica, Acimit per il tessile, Assomac per pelletteria e calzature, Amaplast per plastica e gomma, Amafond per la fonderia, Confindustria Marmomacchine per le pietre naturali, Gimav per il vetro, Ucima per il packaging, Ucimu-Sistemi per Produrre per le macchine utensili, oltre a Federtec per le tecnologie della trasmissione di potenza e della potenza fluida. Gian Paolo Crasta, 46 anni, è attualmente direttore generale di Acimac e Ucima. La sua nomina si inserisce in un percorso di continuità e rafforzamento dell’azione di Federmacchine, che rappresenta un comparto strategico per l’industria nazionale, capace di generare complessivamente oltre 50 miliardi di euro di fatturato annuo e caratterizzato da una forte proiezione sui mercati esteri.
Nel salutare Alfredo Mariotti, Federmacchine ne riconosce il ruolo determinante nello sviluppo, nella crescita e nel posizionamento internazionale dell’organizzazione e dell’intero comparto nel corso di oltre tre decenni di attività. Il presidente di Federmacchine, Bruno Bettelli, ha sottolineato come la federazione sia oggi chiamata a rafforzare con attenzione e determinazione il proprio ruolo di rappresentanza sui tavoli nazionali ed europei.
Ringraziando Mariotti per il lavoro svolto, Bettelli ha evidenziato come sotto la sua direzione Federmacchine abbia acquisito autorevolezza in Italia e all’estero. La nomina di Crasta, ha spiegato, risponde all’esigenza di continuare a rafforzare la capacità di rappresentanza del sistema, accompagnando le imprese nelle sfide della transizione tecnologica, della competitività internazionale e della difesa del manifatturiero come asset strategico nazionale.
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