“Prima o poi toccherà anche a CasaPound”: l’annuncio del ministro Piantedosi

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“Prima o poi toccherà anche a CasaPound”: l’annuncio del ministro Piantedosi

“Prima o poi toccherà anche a CasaPound”: l’annuncio del ministro Piantedosi

CasaPound finisce nel mirino del Viminale. Dopo anni di dibattito e polemiche, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha aperto alla possibilità di sgomberare la sede storica del movimento neofascista in pieno centro a Roma: “Arriverà anche il loro momento”, ha affermato.

Politica divisa sul futuro della sede di CasaPound e il punto di vista del ministro Giuli

Sul fronte politico, Forza Italia e Fratelli d’Italia chiedono il rispetto rigoroso della legge, ribadendo che nessuna occupazione abusiva può essere tollerata, mentre il deputato Federico Mollicone (FdI) non esclude un percorso di regolarizzazione, come già accaduto in altre città.

Dall’opposizione e dal mondo antifascista arrivano invece accuse di doppi standard: Angelo Bonelli (Europa Verde) e Laura Boldrini (PD) contestano ogni ipotesi di legalizzazione e chiedono non solo lo sgombero dello stabile, ma anche lo scioglimento del movimento.

A mediare tra le posizioni è intervenuto il ministro della Cultura Alessandro Giuli, secondo il quale lo sgombero non sarebbe necessario qualora CasaPound si allineasse a criteri di legalità, aprendo così a una soluzione politica più che giudiziaria.

CasaPound nell’elenco degli sgomberi

Dopo lo sfratto del Leoncavallo a Milano, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ribadito che anche lo stabile romano occupato da CasaPound rientra nell’elenco delle strutture da liberare. L’attuale sede del movimento di estrema destra, in via Napoleone III, era già stata inserita nella lista delle occupazioni da sgomberare quando Piantedosi era prefetto della capitale.

Prima o poi arriverà anche il suo turno“.

L’esponente del governo, intervenuto al Meeting di Rimini, ha spiegato che la possibilità di una regolarizzazione, evocata dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, non è inedita: in passato altre amministrazioni locali hanno acquistato immobili per metterli a disposizione degli occupanti e ricondurli in un quadro di legalità.

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