Regione Lombardia e il trasporto pubblico: quell’offerta diseguale di mobilità e il braccio di ferro sulla riforma

Milano, 7 novembre 2025 - Prima della consueta maratona di fine anno per l’approvazione del Bilancio, in Consiglio regionale si tenterà una 100 metri: l’approvazione sprint della riforma della legge che regola la governance del trasporto pubblico locale.
L’obiettivo della Giunta regionale è chiudere entro la fine di questo mese. Rischia di essere, però, una 100 metri ad ostacoli, se è vero che nella maggioranza ci sono posizioni diverse anche in conseguenza dei riscontri non esaltanti delle audizioni in commissione. In breve: il pezzo forte della riforma messa a punto dalla Regione è costituito, come già riportato, dal potere soverchiante che la stessa Regione si assegna nei confronti delle Agenzie di bacino (dalle quali uscirà) e sui Comuni soci. Una svolta che suscita perplessità nelle Agenzie anche perché non serve, a detta delle stesse, a risolvere problemi quali la carenza di fondi e personale.
Il Pd lombardo ieri ha presentato una controproposta, e alcuni dati, tramite i consiglieri Simone Negri, Gigi Ponti e Gian Mario Fragomeli. “Proponiamo di uniformare la programmazione del trasporto pubblico sotto una super agenzia, partecipata dalle singole agenzie, quindi dagli enti locali e dalla Regione: l’Agenzia Lombarda della Mobilità. Così si salverebbe l’impostazione della legge attuale, basata su sussidiarietà e autonomia dei territori, e si rafforzerebbe allo stesso tempo il ruolo di indirizzo della Regione, senza che diventi l’arcigno controllore previsto dalla riforma dell’assessore Franco Lucente. L’attuale modello, infatti, sconta il peso della frammentazione territoriale e non favorisce lo sviluppo della mobilità pubblica in Lombardia, come dimostrano i numeri”.
Il riferimento è ai dati Istat che fotografano un’offerta diseguale di mobilità nelle province. Se si ricorre all’indicatore dei posti chilometro pro capite, solo due province (Milano e Brescia) sono sopra la media nazionale; una sola (Milano) sopra la media del Nord-ovest. Milano primeggia con 16.541 posti chilometro pro capite, Brescia è seconda, ma distaccata: 6.684. Mantova è terza: 4.217. Tutte le altre province sono sotto i 3mila posti per chilometro pro capite, compresa una provincia ad alta densità di residenti e attività come Monza e Brianza (1.362). La media nel Nord-ovest è di 7.694, in Italia è di 4.696.
Secondo obiettivo del Pd è unire nella bigliettazione (tramite il biglietto unico), nelle strategie di governcance e nell’assegnazione di fondi il trasporto pubblico locale (bus, tram e metro) e Trenord: “Sul primo fronte si è previsto di andare a gara e quest’anno la Regione ha ridotto di 70 milioni le risorse trasferite di tasca propria. A Trenord ha invece riservato 100 milioni in più e l’affidamento diretto del servizio per altri 10 anni” nota Negri.
Infine la carenza di personale nelle Agenzie: quella di Milano dovrebbe avere 29 dipendenti, ma ne ha 12. “In un’area comparabile, quella del Reno-Meno in Germania, sono 180” sottolinea ancora Negri. Quella di Brescia dovrebbe averne 15, ne ha 6, altrettanti ne ha quella di Bergamo alla quale ne spettano 10. “Le Agenzie vanno potenziate – insistono Negri e Ponti – e la Regione, anziché sfilarsi, deve secondo partecipare con maggiore impegno”.
Il Giorno




